Alla vigilia delle vere e proprie manifestazioni di protesta ippiche previste per domani (Napoli, Milano, Sassari, Pisa e Siena) e venerdì (Roma), scende simbolicamente in piazza anche la Federazione Italiana Sport Equestri. Preso atto della richiesta della ministra Teresa Bellanova (Mipaaf) al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al collega Roberto Speranza (Salute), in cui sollecitava il via libera alla ripresa delle corse ippiche già a partire da domani, 22 maggio, il presidente FISE Marco Di Paola (nella foto) ha inviato oggi una lettera al premier Conte, ai ministri Speranza, Bellanova e Vincenzo Spadafora (Sport) nella quale chiede una ripartenza in tempi brevi per le competizioni equestri, forte di numeri particolarmente importanti come oltre 30.000 cavalli e 120.000 tesserati.
Questo il testo della lettera inviata da Di Paola: «Con riferimento all’oggetto (riapertura ippodromi alle corse, ripresa competizioni sport equestri), abbiamo appreso da notizie di stampa che è prevista la riapertura degli ippodromi alle corse ippiche a porte chiuse. Faccio presente che gli sport equestri hanno le stesse caratteristiche e le medesime problematiche economiche dell’ippica, e rappresentano numeri notevolmente più importanti con oltre 30.000 cavalli e 120.000 tesserati. Tra l’altro la Federazione che rappresento condivide con il Mipaaf un circuito di gare destinatario di un contributo pubblico al montepremi da parte del ministero, come avviene per l’ippica. Alla luce di quanto sopra chiedo, a nome della Federazione Italiana Sport Equestri, di poter iniziare le competizioni degli sport equestri con le stesse modalità delle corse ippiche e nel rispetto delle Linee Guida proposte dal Mipaaf al C.T.S.».
E sulla sua pagina Facebook il presidente Fise ha motivato la lettera, rivolgendosi così al mondo dell’equitazione: «Abbiamo trascorso due mesi protetti nelle nostre case seguendo imposizioni gravose. Abbiamo rinunciato allo sport, alle attività, ai contatti umani e ai nostri cavalli. Oggi è tempo di ricominciare da dove ci siamo fermati. Uno sport individuale e all’aria aperta, considerato a rischio 0, deve ripartire anche con le competizioni e con tutte le misure cautelative previste. Abbiamo scritto, un’altra volta, al Governo e ai Ministri di riferimento per chiedere (ancora e ancora) una ripartenza immediata».