Maher raddoppia e diventa “King of Rome”

Già trionfatore nel 2018, il britannico si ripete nel GP. Marziali quarto, unico italiano al barrage
Maher raddoppia e diventa “King of Rome”© Getty Images for FEI
di Mario Viggiani
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ROMA - Come s’era detto, alla vigilia del gran premio della tappa romana del Longines Global Champions Tour? Ah, sì: “occhio soprattutto al britannico Ben Maher, ieri (venerdì; ndr) ammiratissimo con Explosion W”. Avevano trionfato già nel 2018, allo Stadio dei Marmi, il talentuoso cavaliere britannico e il suo sauro dal nome che è tutto un programma. Si sono ripetuti a distanza di un anno e così Maher è subito diventato “The King of Rome”. Colpo doppio per lui, perché con questo successo, il secondo stagionale nella Formula 1 del jumping mondiale dopo quello di Londra, a due tappe dalla conclusione del ricchissimo circuito è diventato il nuovo leader del LGCT: con 277 punti ha superato in classifica il belga Pieter Devos, rimasto a quota 266. Una gara particolarmente selettiva, quella allo Stadio dei Mamri: solo quattro dei trentacinque ammessi hanno fatto netto sul severo percorso allestito da Uliano Vezzani («A me piacerebbe sempre averne sei, a giocarsela al barrage», la confessione dello chef de piste). Per la gioia del pubblico numerosissimo, che riempiva tribune e gradinate dei Marmi, tra loro c’era anche Luca Marziani, il Primo aviere capo nato a Civita Castellana e romano di adozione. Tornato in campo per ultimo, il suo Tokyo du Soleil al quarto salto ha però buttato giù la barriera superiore dell’oxer («Peccato, perché era il più semplice di tutti», il rimpianto di Marziani, che poi ha aggiunto: «Tokyo non è cavallo da tempo») e la sua gara è finita lì. Gli altri tre infatti avevano infilato un altro netto, con Maher più veloce del brasiliano Marlon Modolo Zanotelli. Il podio era completato dal tedesco Ludger Beerbaum, specialista delle “girate” strette, ma stavolta non particolarmente veloce.

GARE 2*.

Nelle prime competizioni di giornata, quelle 2*, c’era stato un successo italiano con il 57enne emiliano Licinio Grossi, che con il suo Diego e una quarantina di cavalli vive a Farneto nella casa in legno e nel circolo che ha tirato su da solo. Così come quella Lintea Tequila che è stata la monta della star australiana Edwina Tops Alexander all’Olimpiade di Rio 2016. Nella gara successiva c’è stata la tremenda caduta della trentenne statunitense Lindsay Maxwell: anzi, più che caduta è stato un vero e proprio volo, perché nel barrage (era l’ultima a gareggiare) il suo Boss van’t Ameldonk Z s’è piantato davanti a un oxer e l’amazzone è andata oltre l’ostacolo atterrando faccia a terra. Tanto spavento, fortunamente però niente di rotto e controlli rassicuranti.

Bucci e compagni

Dall’altra parte dell’Atlantico, intanto, ottimi risultati per gli azzurri nella prima giornata di gare nel 5* di Calgary, in Canada: Piergiorgio Bucci (su Driandria) s’è aggiudicato le “sei barriere” a pari merito con Max Kuhner (Aut, Chardonnay 79). Lorenzo De Luca (Limestone Grey) e Bruno Chimirri (Tower Mouche) secondo e terzo con un doppio netto nella “mista” vinta da Kent Farrington (Usa, Jasper).


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