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Giornata nera per la versione amatoriale del Giro delle Fiandre: perdono la vita un ciclista olandese e uno francese

La grande attesa per la <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/altri-sport/ciclismo/2025/04/05-139718542/il_leone_il_re_e_un_principe_abusivo_fiandre_mai_viste">super-sfida tra Pogacar e Van de Poel</a> nel Giro delle Fiandre, una rivincita dopo l&#39;epico <a href="https://www.corrieredellosport.it/news/altri-sport/ciclismo/2025/03/22-139385207/van_der_poel_vince_ancora_la_milano-sanremo_ganna_e_pogacar_battuti_in_volata">testa a testa nella Milano-Sanremo</a>, &egrave; stata funestata da una doppia tragedia nel corso della &quot;We Ride Flanders&quot;, la versione amatoriale della mitica Classica del Nord.

<h2>Due morti tra i corridori</h2>

Durante la corsa, infatti, sono morte due persone: prima il dramma di un corridore olandese, colto da infarto, poi la scomparsa di un secondo partecipante di origine francese, nonostante lo staff sanitario abbia provato a rianimarlo prima del trasporto in elisoccorso.

La ciclista ottiene la cinquantesima vittoria in carriera nella Dwars Door Vlaanderen: "Volevo dimostrare di essere forte"

Questa volta non l&rsquo;hanno pi&ugrave; ripresa. Elisa Longo Borghini ha disegnato un capolavoro sulle strade della Dwars Door Vlaanderen 2025, un&rsquo;azione di forza, spinta dalla volont&agrave; di cancellare la beffa della Milano-Sanremo. Lo aveva promesso in Liguria al termine della corsa, cos&igrave; &egrave; stato nell&rsquo;antipasto del Giro delle Fiandre: fiondata a 30 chilometri dall&rsquo;arrivo e tanti saluti alle dirette concorrenti per la vittoria numero 50 in carriera.

<h2>La vittoria in gara</h2>

Lotte Kopecky ha iniziato ad animare la corsa sin dai primi chilometri, ma tra i vari attacchi &egrave; stato quello dell&rsquo;azzurra a far saltare il banco: la campionessa italiana &egrave; andata via in progressione sul pav&eacute; di Doorn, il vantaggio conquistato chilometro dopo chilometro &egrave; bastato per arrivare fin sul traguardo in solitaria, a 29&quot; la campionessa del mondo Kopecky che ha regolato allo sprint Elisa Balsamo. E stavolta c&#39;&egrave; soltanto un sorriso di gioia: &laquo;Volevo questa vittoria, volevo dimostrare di essere forte e mi sono presentata qui non lasciando nulla al caso, &egrave; una sorta di rivincita dopo la Milano-Sanremo. Devo ammettere che dopo le ultime settimane avevo un po&rsquo; di frustrazione addosso&raquo;. Al momento per&ograve; nessun pensiero al Giro delle Fiandre, dove arriva da favorita numero uno (gi&agrave; vincitrice lo scorso anno): &laquo;Ora voglio pensare a festeggiare questo successo con le mie compagne. Devo ringraziare loro per il lavoro che hanno fatto oggi. Abbiamo dimostrato di essere forti e resilienti&raquo;

<h2>La gara maschile</h2>

Nella gara maschile &egrave; successo praticamente di tutto, con Neilson Powless che ha beffato allo sprint Van Aert: lo statunitense ha agganciato la fuga a tre della Visma composta dal belga, Jorgenson e Benoot. Dopo 73 km in cui i gialloneri hanno gestito in maniera perfetta la corsa, lo statunitense della EF Education - EasyPost &egrave; uscito ai 200 metri finali, conquistando una vittoria incredibile.

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Van der Poel e Pogacar, altro duello tra extraterrestri. Musseuw li aspetta: "Godiamoci lo spettacolo". Ganna ci prova: "Vediamo dove posso arrivare"

Come definire il Fiandre in una parola? Unico. Come spiegarne la magia ai profani? Impossibile. Andateci una volta nella vita, piazzatevi lungo il percorso, possibilmente ai piedi di uno dei famigerati Muri, tra la folla, aspettate i corridori, godetevi lo spettacolo. Come dice il monumento Johan Museeuw - tre successi, tre secondi posti e due terzi, insomma otto volte sul podio, non a caso universalmente conosciuto come il &quot;Leone delle Fiandre&quot; - , dal suo agriturismo nel Vecchio Kwaremont, privilegiato punto di osservazione nel cuore del percorso: &quot;Qui si parla di bici anche dal fornaio&quot;. O, diremmo a Roma, le bici vanno via come il pane. E anche a una certa velocit&agrave;. Soprattutto se le guidano i marziani. Ieri, nell&#39;ultima ricognizione, Tadej Pogacar, &egrave; passato dalle parti di casa Museeuw alla media di un motorino elettrico: il Vecchio Kwaremont, uno dei Muri simbolo di questa corsa (si affronta tre volte), scalato ai 40 all&#39;ora. Niente male.

<h2>Extraterrestri, portateci via</h2>

Dicono abbia macinato chilometri come non mai. A medie spaventose. L&#39;unica strategia che conosce e applica per sfiancare gli avversari, uno a uno. Un treno. Lo avevano detto anche prima della Milano-Sanremo e per&ograve; tra il Poggio e la Cipressa non gli &egrave; riuscito di staccare Mathieu Van der Poel, l&#39;unico che in questo momento sia in grado di tenergli testa, almeno in una Classica (nei grandi giri, Tadej lo hanno perso di vista da un po&#39;), e, pure, di batterlo (non staccarlo, ma regolarlo in volata), come &egrave; successo a Sanremo. L&#39;olandese volante &egrave; l&#39;altro extraterrestre del ciclimo mondiale. Ogni volta che si presentano alla partenza di una corsa, la vittoria &egrave; questione che dovrebbe riguardare solo loro due, il resto del mondo &egrave; fatto di corridori bravi, anche pluridecorati, ma umani. Terribilmente umani. A cominciare dal nostro Filippo Ganna, che tanto si sbatte e si batte, ma con quei due al massimo &egrave; un cavallo piazzato, non vincente (per&ograve; non si abbatte: &quot;Dar&ograve; tutto, voglio vedere dove posso arrivare&quot;).&nbsp;

<h2>Una corsa nella corsa</h2>

Hai voglia a dire, &quot;ci sono anche gli altri&quot;. Vero, ma insomma. Sanno benissimo entrambi che la loro &egrave; una corsa nella corsa. Si stimano, si rispettano, forse si temono un filo. Vigilia diplomatica. Mathieu ha detto di Tadej: &quot;Io e lui siamo in prima fila&quot;. Tadej ha detto di Mathieu: &quot;Il pav&egrave; &egrave; il suo pane, &egrave; uno dei pi&ugrave; forti velocisti in circolazione, guai a mettersi in volata con lui&quot;. Lo schiaffo di Sanremo ancora brucia. Comunque vada, sar&agrave; un successo. Per gli organizzatori, per i tantissimi aficionados che si piazzeranno di buon mattino lungo i 270 chilometri del percorso, che li aspetteranno per ore e ore e quando li vedranno passare gli grideranno parole d&#39;amore, come quelle per Nuvolari nella canzone di Lucio Dalla. Due campionissimi, impossibile indicare un favorito. Qui, il padrone &egrave; Van der Poel. Tre successi, l&#39;ambizione, come abbiamo visto ampiamente alla sua portata, di salire a quattro, diventando il primo della storia. Eppure, i bookmakers pagano meno un&#39;affermazione di Pogacar, che su queste strade ha vinto una sola voilta (2023). Scoppiano entrambi di salute. Mathieu, che vincendo domani diventerebbe anche il secondo, dopo un certo Merckx,&nbsp; a realizzare l&#39;accoppiata Sanremo-Ronde nella stessa annata: &quot;Ho un feeling speciale con questa corsa, non ha segreti per me, la chiave sar&agrave; restare calmo in ogni situazione&quot;. Tadej, che al pari del rivale punta a mettersi in bacheca l&#39;ottava gara Monumento della carriera: &quot;Il Fiandre &egrave; una corsa pi&ugrave; dura della Sanremo, ho pi&ugrave; possibilit&agrave; di staccarlo, anche se lui &egrave; in grande condizione&quot;.&nbsp; Chi vincer&agrave;? Anche Musseuw &egrave; in imbarazzo: &quot;Ma almeno siamo certi che sar&agrave; un duello spettacolare&quot;. Gi&agrave;. Comunque vada, sar&agrave; un successo.

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