Tamberi in ansia, vola a Monaco per un controllo: come sta prima di Parigi

Il campione azzurro, con la moglie Chiara, in Germania: nessun allarme eccessivo, ma vuole essere sicuro delle sue condizioni. Tutti i dettagli
Chiara Zucchelli
3 min

Nessun allarme esagerato, ma la giusta ansia di chi avverte un fastidio a un mese dall'Olimpiade. Gimbo Tamberi, da Budapest, è volato questa mattina a Monaco, insieme alla moglie Chiara Bontempi e al suo staff per un controllo medico dal professor Muller che in passato, tra gli altri, si era occupato anche dei muscoli di Jacobs. Il capitano e portabandiera azzurro, dopo il fastidio accusato ieri, vuole essere sicuro delle sue condizioni e non lasciare nulla al caso. L'ansia c'è, lo ha ammesso lui stesso: meglio, quindi, un controllo in. più prima di riprendere la preparazione in vista di Parigi.

Tamberi, come sta e le sue parole

Con un post su Instagram Tamberi, ieri pomeriggio, aveva svelato le sue condizioni: "A malincuore devo comunicare che ho dovuto rinunciare alla gara di oggi per un dolore sentito nel bicipite femorale durante il riscaldamento. Spero non sia nulla di grave ma la verità è che a 30 giorni dalle Olimpiadi anche un capello storto è grave! Questa cosa mi sta logorando l’anima, sono riuscito a fare praticamente solo una gara quest’anno e il sogno della mia vita è praticamente arrivato! Non ho veramente parole, spero con tutto il cuore che sarò in gradi di tornare presto in pedana per continuare ad inseguire quello per cui lavoro ogni singolo giorno ormai da tre anni. Vi tengo aggiornati". Tanti i messaggi di incoraggiamento su Instagram per Tamberi: i colleghi lo aspettano, tutti gli italiani anche.

Il post social di Tamberi: "Sto piangendo"

Sul suo account Instagram Tamberi ha pubblicato un lungo messaggio: "Non mi vergogno a dirlo, ho pianto 3 volte nelle ultime 24 ore...probabilmente per la tensione, probabilmente per la paura e forse anche perché in parte tutto questo l'ho già vissuto. Mi viene da piangere anche ora mentre scrivo, mi distrugge l'idea di poter compromettere il mio percorso verso quello per cui ho lavorato così tanto. Fortunatamente sono state escluse lesioni muscolari, ma la risonanza evidenzia un'importante zona edematosa del bicipite femorale probabilmente dovuta ad una piccola lesione miofasciale (la membrana che ricopre il muscolo). I tempi di recupero dovrebbero essere in teoria piuttosto rapidi ma sicuramente dovrò sottopormi ad una settimana di terapie intensive e allenamenti differenziati. Non sono in pericolo le olimpiadi come tempi ma tutte le gare di avvicinamento che mi avrebbero aiutato a raggiungere il miglior stato di forma quel giorno si. Ho sognato un percorso senza problemi e per la prima volta nella mia vita questo stava per accadere ma ora mi ritrovo sdraiato in un letto con mille dubbi e paure. Solo una cosa mi rimbomba in testa e mi dà la forza: se nessuno ci è mai riuscito prima, ci deve essere un motivo! Nessuno nella storia ha mai coronato il sogno di vincere due medaglie d'oro in questo dannato sport e vi giuro che io, nonostante questo stop, continuerò a fare di tutto per essere il primo nel riuscirci. Non sarà facile, lo so... ma obiettivamente mi chiedo: cosa è stato facile nella mia carriera?!?! GIURO, NON FINISCE QUI!".


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