Fontana ed Egonu, le ragazze senza pace

Il momento difficile di due bandiere del nostro sport che vivono una fase cruciale delle rispettive carriere
Paolo de Laurentiis e Carlo Lisi
8 min
Un post lunghissimo, senza avvisare nessuno: Arianna Fontana, 11 medaglie olimpiche nello short track e portabandiera ai Giochi invernali del 2018, rompe con l’Italia, o almeno con una parte considerevole dell’Italia. «Lascio Salt Lake City dopo aver esplorato nuove opzioni. Ho deciso di aggregarmi al viaggio che Anthony (Lobello, il marito allenatore; ndr) aveva già in programma per vedere cosa hanno da offrire gli Stati Uniti nel caso dovessi continuare il mio viaggio olimpico... Purtroppo non ci sono state comunicazioni costruttive sulla mia partecipazione ai Giochi del 2026 da parte della Fisg (la Federazione sport del ghiaccio; ndr) dopo che ci sono state ammissioni da parte del presidente di errori commessi e promesse che non sono mai state mantenute. Lo staff rimane, in parte, quello che ha permesso ad atleti di prendermi di mira durante gli allenamenti e questo non è accettabile... questo non è mai stato un anno sabbatico, non ho gareggiato perché non posso giustificare di gareggiare per una federazione che condona comportamenti e decisioni dannose nei miei confronti. Finché quelle decisioni e azioni saranno approvate non tornerò e se dovessi farlo il mio percorso sarò completamente separato da quello che il direttore tecnico e il suo staff hanno pianificato per il gruppo italiano. In quel caso mi dispiacerà non allenarmi con il resto degli atleti italiani ma la mia fiducia nello staff tecnico e federale è irrecuperabile. Ho davanti a me decisioni importanti e tutte le carte sono sul tavolo, anche quelle che pensavo non avrei mai preso in considerazione». 

 Cosa farà Arianna Fontana?

 Via con le interpretazioni: smette? O meglio: torna a gareggiare, visto che attualmente non lo sta facendo, con il suo staff? Cambia nazionalità scegliendo gli Usa? Che Arianna Fontana fosse un pesce fuor d’acqua nel contesto della Nazionale è cosa nota. Ma un anno fa - dopo Pechino - lei stessa aveva detto che, malgrado i contrasti, non avrebbe mai gareggiato per un Paese diverso dall’Italia. E ancora: può tecnicamente cambiare bandiera? Il marito con passaporto americano aiuta, ma tuffandosi tra le scartoffie viene fuori che per gareggiare sotto bandiera Usa è richiesto il nulla-osta del Paese rappresentato fino a quel momento. Basta leggere qui sotto la reazione della Federazione per avere un’idea del clima.  Anche la strada del percorso tecnico separato è piena di ostacoli: immaginare solo una trasferta comune e ancora di più una staffetta, dove la sintonia è il primo elemento che i tecnici predicano, è semplicemente fantascienza.  Resta la strada della mediazione, ma mai come in questo caso Arianna è da sola. Dice Malagò, presidente del Coni: «Sono profondamente amareggiato, Arianna sa quanto le sono stato vicino in questi anni. L’ho incontrata lo scorso 11 gennaio a Milano, quando mi è venuta a trovare con Anthony nella sede di Milano-Cortina 2026. Abbiamo parlato dettagliatamente di tanti temi che riguardano lei e suo marito, da adesso al 2026, e successivamente ho condiviso i contenuti con il presidente Gios. Non voglio aggiungere altro per rispetto alla straordinaria atleta, ma a livello umano e in nome del rapporto personale e dell’affetto che mi lega a lei mi sento di dire che sono rimasto sinceramente dispiaciuto. Mi aspetto che mi chiami per chiarire».  E se ci resta male Malagò, che per i suoi atleti si butterebbe nel fuoco, vuol dire che la misura è colma. 

Egonu Col Vakifbank aria di divorzio

Do po meno di quattro mesi dal loro matrimonio sportivo, le strade di Paola Egonu e del Vakifbank Istanbul si separano? Sarà Tijana Boskovic, la capitana della Serbia campione del mondo ed mvp della rassegna iridata, a prendere il posto della fuoriclasse veneta? Il mondo del volley dibatte su questa notizia inattesa, esplosa con un post pubblicato su voleybolmagazin.com, uno dei più seguiti portali turchi specializzati. Una notizia accolta in modo circospetto, per paura che si trattasse di una fake new, ma con il passar delle ore si è capito che, pur essendo tutt’altro che ufficiale, ha un grosso fondo di verità. E il più importante trasferimento del 2022 della pallavolo femminile potrebbe andare subito in archivio nei primi mesi del 2023. L’ipotesi che Paola Egonu possa dividersi dal grande club di Istanbul ha preso con il passar delle ore dei contorni più delineati, voci controllate dicono che è un’ipotesi tutt’altro che remota. Il contratto milionario che lega l’opposto azzurro al Vakifbank deve essere confermato o chiuso entro marzo, il 31 per la precisione. Boskovic. Non si conoscono i motivi che porterebbero a questa separazione. I rapporti tra Paola e il club e i suoi tifosi, ma anche all’interno dello spogliatoio, sono sempre stati definiti buoni. I risultati della squadra, però, sinora - la parte più appetitosa della stagione Champions e campionato non è stata ancora consumata - non sono in linea con quelli della stagione passata.

I risultati

Pochi giorni dopo l’arrivo di Egonu, il sestetto guidato da Giovanni Guidetti ha perduto la Supercoppa con il Fenerbahce; in dicembre il Vakifbank ha restituito nelle mani di Conegliano il titolo di campione del mondo per club; in campionato occupa “solo” il secondo posto. E in Champions c’è la brutta caduta interna contro le tedesche del Potsdam. Sinora la potente attaccante italiana è stata utilizzata con parsimonia, alternata con l’emergente romena (già naturalizzata turca) Alexia Carutasu. E quando è scesa in campo, pur dall’alto della sua classe, non ha mai esaltato più di tanto. Probabilmente a provocare questi dubbi nella società c’è anche la realtà che Tijana Boskovic (che discute personalmente i suoi contratti) dopo sette stagioni ha deciso di salutare l’Eczacibasi. Intorno alla serba si è subito scatenata una ridda di voci, con un paio di club italiani (Novara e Milano) che hanno fatto delle offerte interessanti. Riguardo alla Vero Volley c’è una curiosità, che può essere un indizio: martedì si è saputo che vorrebbe organizzare la prossima edizione del Mondiale per club, mentre Boskovic registrava una pubblicità proprio all’Arena di Monza. Beh, nel filmato “rubato” apparso su internet spiccava una rete da pallavolo su cui si leggeva chiaramente Vero Volley. Sheilla&c. Il rapporto tra il Vakifbank e i grandi opposti non è mai stato facile. La situazione della Egonu ha fatto venire in mente che nell’ultimo decennio altre grandi giocatrici di posto 2 non hanno avuto vita tranquilla in riva al Bosforo. Le due volte olimpionica brasiliana Sheilla venne usata con il contagocce nei due anni di permanenza, così come l’olandese Sloetjes nelle sue tre stagioni in giallonero. Il che non si può dire della svedese Haak, che lo scorso anno ha vinto tutto prima di sostituire proprio la Egonu a Conegliano. L’intensa storia della fuoriclasse italiana si arricchisce così di un’altra situazione particolare, su cui, magari, la stessa Egonu potrebbe dire qualcosa in più dal palco del Festival di Sanremo, dove in una delle serate sarà co-conduttrice al fianco di Amadeus.


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