Università e Sport, parla la Vezzali

La sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport negli scorsi giorni a Roma ha partecipato alla prima conferenza nazionale italiana organizzata da Unisport Italia, la rete dei 53 atenei italiani. Insieme a lei anche Malagò, Pancalli e Abodi.
Andrea Ramazzotti
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Si è tenuta negli scorsi giorni presso l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico” la prima conferenza nazionale italiana su Università e Sport, organizzata dalla rete dei 53 atenei italiani Unisport Italia. La conferenza, alla quale ha partecipato la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Valentina Vezzali, aveva un duplice obiettivo: 1) stimolare la riflessione sul profondo cambiamento culturale che sta avvenendo nel nostro Paese riguardo al rapporto tra accademia e sport, 2 fare emergere progetti e sinergie tra questi due mondi su temi come formazione, ricerca, innovazione, rapporti con i territori. La rete Unisport Italia è nata nel 2018 con l’obiettivo di valorizzare a 360 gradi il ruolo dello sport nel contesto delle tre missioni dell’Università in Italia, vale a dire formazione, ricerca e “terza missione” (termine con il quale vengono riassunti i rapporti tra università e territorio). La rete è cresciuta da 40 fino alle attuali 53 università aderenti ed è composta dai delegati dei Rettori per lo sport di ogni ateneo. La rete nasce dalla consapevolezza che negli ultimi 20 anni il ruolo dello sport nell’accademia si è profondamente trasformato, diventando per molte sedi non solo un “utile passatempo”, ma uno strumento per migliorare i servizi alla comunità universitaria, per formale competenze trasversali nei propri laureati, per stimolare progetti inter-disciplinari e trans-disciplinari che abbiamo lo sport come ambito applicativo, per favorire la nascita di startup e avviare collaborazioni con aziende già presenti sul mercato, per interagire con il proprio territorio mediante progetti ad alto impatto socio-economico.

VEZZALI PRESENTE - Il tema proposto per la prima edizione è stato quello della dual career degli studenti-atleti, vale a dire il supporto da parte degli atenei a chi cerca di conciliare la carriera sportiva di alto livello con la carriera di studio. La sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio con delega allo SportValentina Vezzali ha evidenziato che “come Unisport Italia dimostra, esistono esperienze virtuose che possono fare rete, scambiarsi buone pratiche e rendere meno tortuoso il percorso di formazione delle promesse dello sport”. Sul percorso formativo si è concentrato anche il Presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) Luca Pancalli: “Credo che oggi un Paese che non investe su percorsi di crescita culturale sia un Paese che non ha futuro. Il vero ascensore sociale ancora oggi è rappresentato dall’istruzione dei percorsi formativi”. Il presidente del Coni Giovanni Malagò ha sottolineato l’importanza del tavolo sulla Dual Career tra Unisport Italia-Coni-Cusi, il centro universitario sportivo italiano, mentre il presidente dell’Istituto del Credito Sportivo Andrea Abodi, ha sottolineato "un potenziale straordinario tra università e sport perché tutti e due sono frontiere di vita civica e sociale”.


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