Un giorno al Museo aspettando gli Azzurri

Viaggio al centro tecnico federale - con i ragazzi di Radioimmaginaria - alla vigilia di uno dei momenti  più delicati per la nostra Nazionale
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 Sabato 19 marzo noi di Radioimmaginaria siamo stati a Firenze, nella casa della Nazionale, al centro tecnico federale di Coverciano. In questo momento la Nazionale non se la sta passando molto bene e anche se può sembrare strano, dopo 8 mesi dalla vittoria degli Europei, dovremo affrontare uno dei momenti più delicati della storia perché rischiamo di non andare ai mondiali per la seconda volta di fila. Giovedì prossimo, tra due giorni esatti, inizieranno a Palermo i play off per andare ai Mondiali. La vincente tra Italia e Macedonia, affronterà il 29 marzo o il Portogallo o la Turchia e io ho già i brividi

Chi perde è fuori, nel dubbio penso proprio che la sera del match andrò a dormire alle 20.45 perché una partita così non riuscirei proprio a reggerla. Cooooomunque, per capire che aria si respira tra gli azzurri abbiamo deciso di andare direttamente a Coverciano, il quartiere di Firenze dove nel 1958 è stato costruito il Centro Tecnico Federale della nazionale italiana. Coverciano, per chi ama il calcio o la nazionale, non è solo un campo di allenamento ma una specie di tempio e appena attraversi il cancello di legno chiaro che separa i campi dalla parte riservata ai tifosi, ti sembra davvero di entrare in una dimensione parallela, come se dall’altra parte di quel cancello tutto fosse magico. Il prato verde, a strisce più chiare e più scure, tagliato e irrigato ogni giorno, la rete metà bianca e metà azzurra, perfino la bandierina giallo fluo del calcio d’angolo sembra diversa dalle altre, e resteresti lì a guardarla per ore, perché il movimento che fa ad ogni folata di vento è ipnotizzante. I calciatori sarebbero arrivati il giorno dopo, ma il campo li stava già aspettando.  


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