Quidditch Babbano e vedi il mondo da lassù

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Luna (Radioimmaginaria)
2 min

Se so­ffri di vertigini a Quidditch non puoi proprio giocare. Da quassù tutto sembra minuscolo, anche le torri di Hogwarts che in realtà sono gigantesche. Sono da sola, la scopa traballa nel vuoto, schicchiola, come se il manico dovesse rompersi da un momento all’altro. Allora resto ferma tra il cielo e il nulla, con la speranza che da un momento all’altro il boccino d’oro illumini l’oscurità. Oggi bisogna vincere. Forse il brivido delle vertigini non sarà lo stesso, ma il Quidditch Babbano è un vero e proprio sport e da qualche anno ha anche il suo campionato nazionale. Per vincere bisogna segnare alla squadra avversaria lanciando le palle chiamate pluff­e dentro ai cerchi rivali difesi da un portiere. Nella realtà non esistono ancora le scope magiche, perciò i giocatori simulano la scopa portando fra le gambe un bastone di plastica che ostacola i loro movimenti, e visto che palle di cuoio e ferro sarebbero un po’ pericolose, la plu­a è diventata una palla da pallavolo mentre i bolidi palloni da dodgeball. Se pensate che questo sia uno sport per soli nerd sbagliate di grosso! Il Quidditch babbano si sta diff­ondendo sempre di più, tanto che da un po’ di tempo anche in Italia vengono organizzati dei tornei dall’Associazione Italiana Quidditch e i giocatori migliori vanno a formare la nazionale che giocherà gli European Games e la World Cup. La cosa più bella è che non serve essere atleta professionista ma è il coach che, conoscendo le caratteristiche di ogni giocatore, schiera la formazione facendo in modo che ognuno possa sfruttare la propria migliore caratteristica. Quindi la prossima che vedrete un gruppo di ragazzi che corrono a cavallo di un manico di scopa non prendeteli per scemi! Lì in mezzo potrebbe esserci l'erede di Viktor Krum!


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