Fotogrammi sbiaditi e sfocati, segnali di un tempo che scorre inesorabile e veloce. Ci sono istanti però che restano impressi, sfidando la polvere degli anni. Come quello di Wembley del 14 novembre 1973, con un lampo azzurro in una fredda notte londinese. Un gol, quello di Fabio Capello, che regalò all’Italia una vittoria storica, la prima mai ottenuta in terra inglese.
Il lampo azzurro di Capello
L’Inghilterra, culla del calcio, e Wembley, “la casa del football”, rappre sentavano una fortezza difficile da violare. Ma il c.t. azzurro, Ferruccio Valcareggi, era riuscito a costruire una squadra combattiva, che aveva il fuoco nelle vene. Dall’altra parte del campo i maestosi “Leoni inglesi” di Sir Alf Ramsey, campioni del mondo nel 1966, consapevoli del loro blasone e forse incauta mente troppo convinti della propria invincibilità tra quelle mura sacre. Quell’Italia non si piegava a nessun timore reverenziale. Guidati dalla classe cristallina di Gianni Rivera, gli azzurri scesero in campo con l’umiltà dei guerrieri e la determinazione dei grandi sognatori. E fu proprio Capello, l’uomo che ancora non era diventato “Don Fabio”, ma che già portava in campo quell’autorità silenziosa, a scolpire il suo nome nel sul prato inglese al minuto 86, ribadendo in porta una respinta su tiro di Chinaglia, con il sangue freddo dei predestinati. Un tiro, una rete, il silenzio di Wembley, spezzato solo dalle esultanze italiane.
La rinascita dell'Italia
Era il gol della rivalsa, della speranza, della consapevolezza che anche i miti possono essere messi alla prova. Quella vittoria, 1-0, ebbe un sapore di rinascita per il nostro calcio. Non fu solo un successo sportivo, ma un simbolo. L’Italia calcistica non era più disposta a rimanere nell’ombra dei grandi, ancora solo ai lontani ricordi delle vittorie di Pozzo. Quel gol fu il primo passo di un cammino che, meno di un decennio dopo, avrebbe portato alla gloria mondiale. E fu anche il riflesso di un Paese che sognava, che lottava per conquistare il proprio posto nel mondo. Il 14 novembre 1973 è un giorno che ha regalato al nostro Paese il sogno di poter battere chiunque, ovunque. Wembley, quel tempio che fino ad allora sembra va inespugnabile, aveva subìto l’incantesimo di una Nazionale audace e determinata, capace di sfidare la tradizione con il cuore e il talento. Fabio Capello diventò l’eroe di una notte in dimenticabile, il simbolo di un trionfo che ancora oggi, a distanza di cinquantuno anni, fa battere forte i cuori azzurri.