E’ finito il tempo degli inciuci, dei trucchi nello stile della vecchia politica, di amicizie e alleanze poco chiare. E’ finita, deve essere finita, l’epoca dei dirigenti che hanno distrutto e spolpato, impoverito e vilipeso il nostro calcio, alle prese con una crisi economica e tecnica senza precedenti

Niente inciuci: adesso date l’Italia a Mancini

«Germania e Francia sono le squadre che fino a questo momento mi hanno stupito»

Brasile, è pericoloso dipendere da Neymar

Il nostro calcio vive la più profonda crisi dell’era moderna: il campionato offre uno spettacolo modesto, scavalcato da quello inglese, spagnolo, tedesco e francese. Un ragazzo tifoso del Napoli è stato ammazzato in mezzo alla strada prima della finale di Coppa Italia. Cosa altro deve succedere perché si abbia un gesto politico che riconosca questo fallimento?

Anche i club paghino il conto del disastro

Mario Balotelli ha chiuso la sua avventura mondiale con un altro atteggiamento che osiamo definire patetico, proprio come si era comportato a Natal contro l’Uruguay

Balotelli, altro capriccio: il razzismo non c'entra

Il dato è eclatante e non può essere casuale: in questo Mondiale si è segnato più del doppio rispetto a Sudafrica 2010, quarantuno gol contro venti

Mondiali, l'aria del Brasile fa bene: i gol sono raddoppiati

Il ct della Nazionale ha portato la sua squadra nella casetta di Manaus, amplificato la tecnologia, aperto il ritiro brasiliano alle famiglie e alzato il livello delle ambizioni, ha imposto una linea per la quale è stato da più parti criticato. La vittoria e la partita con l’Inghilterra non possono rappresentare un risultato definitivo, ma un inizio interessante

Prandelli e l'Italia. Rivoluzione silenziosa

Ci sono momenti in cui non esistono bandiere politiche e maglie di squadre di club, ci sono momenti in cui non esistono uomini del Nord e uomini nel Sud, ci sono momenti come questi in cui siamo e ci sentiamo tutti italiani, pronti a vivere quelle indimenticabili notti magiche di Madrid e di Berlino che solo un Mondiale e solo la nostra Nazionale ci possono regalare

Italia, tutti insieme per altre notti magiche

E’ il Mondiale più mondiale perché si gioca in Brasile, là dove non solo si nasce con il pallone tra i piedi, ma anche sapendolo toccare; la patria di Pelé e del Maracanà, della Seleçao pentacampeon e del futebol giocato sulla spiaggia di Copacabana, ovviamente a piedi nudi

Mondiale 2014, tra tante stelle noi crediamo nell'Italia

Non solo aspetti negativi dopo il pareggio della Nazionale contro il Lussemburgo

Eppure i due tocchi di Supermario sono da Mondiale

Lo snervante tira e molla di annunci, promesse,interventi: la cessione del club rossoblù è un intrigo che ha stancato i
tifosi

Naviga le sezioni

Segui le Dirette

I nostri social

Continua ad esplorare

Opinioni