ROMA - Poco più di tre mesi di partite, permessi scolastici, notti insonni e palpitazioni da stress sportivo. La ventunesima edizione del nostro Volley Scuola è cominciata martedì e andrà avanti fino al 31 maggio, il giorno battezzato per le finali dei quattro tornei, Open e Junior, uomini e donne, studenti e studentesse. La manifestazione ideata dal nostro giornale insieme con la Fipav Lazio, e sponsorizzata da vent’anni dal marchio Acea, è diventata un appuntamento fisso, capace di creare quel ponto tra la scuola e lo sport.
E’ il torneo degli studenti ma è fondamentale il ruolo dei professori e delle professoresse di Educazione Fisica, trasformati in veri e propri allenatori di volley. Con i loro logici limiti ma anche con le loro capacità e una dose inesauribile di entusiasmo. A loro spetta il compito di allenare ed educare, procedendo sul doppio binario: da un lato la squadra, l’agonismo, l’inseguimento degli obiettivi. Dall’altro la necessità di coniugare il tutto con il canone scolastico, talvolta scontrandosi con presidi dalla mentalità ristretta ed arretrata, gente capace di non autorizzare la partecipazione della squadra d’istituto a una partita o addirittura a una finale. Come accaduto in un recente passato. Ma tutti, studenti e professori, scenderanno in campo per divertimento, soddisfazione personale, gloria per il nome dell’Istituto. Non siamo negli Stati Uniti, dove spesso lo sport conta perfino più dello studio, ma la gloria di una Scuola può passare anche attraverso una conquista sportiva. Perchè vincere fa piacere a tutti e fa tutti contenti.