FILOTTRANO (ANCONA)- Alessandro Beltrami è l’allenatore che guiderà la Lardini in serie A1. Piemontese di Omegna, 36 anni da compiere (il prossimo 21 agosto), è tra i tecnici più giovani della massima serie, pur avendo già maturato una grande esperienza, come testimoniano le 119 panchine da capo-allenatore in A1, le ultime nei quarti di finale playoff con la Savino Del Bene Scandicci.
« Abbiamo subito individuato in lui il profilo giusto per poter dar seguito al progetto Lardini – ammette il presidente onorario, Giovanni Morresi –, il suo importante bagaglio tecnico e le forti motivazioni che porta con sé a Filottrano rappresentano perfettamente le caratteristiche che cercavamo per affrontare il campionato di serie A1 ».
Cresciuto pallavolisticamente come assistente di Luciano Pedullà prima e Giovanni Guidetti poi, Alessandro Beltrami ha maturato da secondo esperienze importanti non solo in Italia (Chieri, Novara, dove ha vinto la Coppa Cev, Italia juniores), ma anche fuori dai confini: dal 2006 al 2014 ha lavorato nello staff della nazionale seniores tedesca (un bronzo al World Grand Prix e due argenti europei) e, come capo-allenatore, con la Germania juniores (2014). L’esordio da primo allenatore è datato 2009 sulla panchina del Chieri ’76 (B2), l’anno successivo ha portato in serie A1 il Famila Chieri (vittoria nella finale playoff contro il Loreto di Andrea Pistola), formazione che ha poi guidato in massima serie. Subentrato al timone del Volley 2002 Forlì Bologna (2012/2013), ha allenato la Pomì Casalmaggiore nel suo primo torneo di A1 (2013/2014) per poi trasferirsi alla Liu Jo Modena, due stagioni nelle quali ha conquistato una finale di coppa Italia e una semifinale nei playoff scudetto. L’ultima annata lo ha visto protagonista sulla panchina del Calcit Lubiana (Slovenia), incarico da cui si è dimesso a dicembre nonostante un percorso di sole vittorie e un solido primo posto in classifica, per poi assumere da fine gennaio la guida tecnica di Scandicci. Presente e futuro adesso si chiamano Lardini Filottrano.
« Ho ritrovato valori che nello sport professionistico in parte si stanno perdendo – sottolinea Alessandro Beltrami –, la possibilità di poter condividere il progetto e le idee mi mancava molto. E’ un’esperienza difficile e stimolante, ma sento che c’è grande partecipazione e per me è una bella opportunità provare a portare qualcosa di costruttivo. Sono un allenatore esigente, a cui piace lavorare con intensità, ma soprattutto sono entusiasta di quello che faccio perché la mia passione è anche il mio lavoro ».