Volley: Chieri in A2 con Natalia Serena

La società piemontese, che solo oggi ha saputo di poter giocare nel secondo campionato nazionale, ha presentato l'acquisto più importante, l'esperta schiacciatrice veneziana che scende dalla serie A1
Volley:  Chieri in A2 con Natalia Serena
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CHIERI (TORINO)- Appena ripescata in A2 il Fenera Chieri ’76 presenta un acquisto di grande qualità: Natalia Serena. Un arrivo di fondamentale importanza nel nuovo sestetto biancoblu a cui aggiunge esperienza e carattere di categoria superiore.
Nata a Venezia nel 1981, ruolo schiacciatrice, Natalia Serena vanta una carriera quasi ventennale ai massimi livelli. Ha debuttato in B1 a Firenze nel 1998, e in A2 a Imola nella stagione successiva. Tre anni a Cuneo in B1, quindi tanta A2 fra Piacenza, Curtatone, Altamura e Ostiano. Dopo un anno di pausa per maternità riparte dalla B1 a Crema. Nel 2010 il trasferimento in B1 nella Sanitars Metalleghe: un connubio durato cinque anni che, dopo due promozioni, l’ha portata con i gradi di capitano a calcare nell’ultima stagione i palcoscenici dell’A1.

 Natalia, Cosa ti ha convinta a firmare per Chieri?
«Conoscevo già Max Gallo, che mi ha allenato a Cuneo dal 2001 al 2003. Da allora siamo rimasti in contatto, c’è sempre stato un confronto sulla pallavolo e sulle esperienze che stavamo facendo. Quest’anno, dopo l’ottimo campionato di Chieri, mi ha spiegato il progetto chiedendomi di conoscere le persone con cui stava lavorando. L’incontro con Filippo Vergnano e Fabrizio Morra mi ha dato a pelle sensazioni molto positive, e avendo piena fiducia in Max ho iniziato a considerare l’offerta. Ma non potevo pensare soltanto a me stessa, c’erano tanti altri aspetti da valutare: c’è mio figlio Michele che quest’anno farà la seconda elementare, c’è mio marito, c’è la nostra casa a Villafranca di Verona… Si trattava di affrontare grossi cambiamenti. Quando ho capito che tutti i tasselli potevano andare al loro posto, non ho trovato nessun motivo per non venire a Chieri: non è poco. Sono davvero contenta di questa scelta che è anche una scelta di vita ».
Hai già accennato al rapporto con Max Gallo. Ti aveva allenato all’inizio della tua carriera, ora vi ritrovate dopo quasi quindici anni. Che effetto ti fa tornare a lavorare con lui?
«Bisognerà vedere quanto siamo cambiati, perché è chiaro che siamo entrambi più grandi e siamo cambiati. Credo sarà come incontrarci di nuovo una prima volta. C’è la curiosità positiva di vedere come siamo evoluti nel tempo, anche se sono sicura che se la caverà benissimo come ha sempre fatto. L’importante sarà remare tutti nella stessa direzione, questa è l’unica cosa che conta ».
Ritroverai anche tre ex compagne: con Silvia Agostino e Giorgia Vingaretti hai già giocato a Montichiari, con Giulia Salvi a Ostiano.
«Ne sono molto contenta. Con Giorgia c’è un gran feeling. Silvia è una grande giocatrice e una gran persona. Giulia negli ultimi anni l’ho affrontata spesso da avversaria, è sempre una che non molla mai. La loro presenza ha facilitato la scelta. Arrivare in una squadra nuova conoscendo già alcune persone e la loro mentalità è un bel vantaggio ».
Lasci Montichiari dopo cinque anni in cui hai vissuto momenti difficili – pensiamo alle due operazioni che hai subìto al ginocchio nel 2014 – e grandi gioie, compresa la partecipazione ai play-off in A1 contro Casalmaggiore che di lì a poco avrebbe vinto lo scudetto. Cosa ti lascia questa esperienza?
«Sicuramente mi porto dentro un percorso di crescita, il ricordo di una società e del potenziale di crescita che una società ha negli anni: siamo partiti dalla B1 e ho visto quali risultati dà il lavorare insieme e il remare tutti nella stessa direzione. La persona che ricorderò sempre con grandissimo affetto è Costanzo Lorenzotti. Porterò anche il ricordo della curva, un tifo molto caloroso e vicino alla squadra da cui altre tifoserie possono imparare tante cose ».
Come ti descriveresti a chi non ti conosce come giocatrice?
«Mi considero una giocatrice esperta che dà sempre tutta se stessa, che in campo gioca per vincere e per aiutare le compagne, e ha molto forte il senso del gruppo e della collaborazione ».
Ora, il Chieri ’76. Con quali prospettive?
«Quando ho accettato l’offerta, partecipare all’A2 non era nemmeno un’eventualità. Ero venuta a Chieri  per fare la B1, senza pormi problemi, è arrivato il ripescaggio in A2, questo ci rende tutti felici. La affronteremo t con serenità e con un approccio più cauto, sempre cercando di fare bene ».


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