VERONA- Una notte per ripensare alla prestazione incolore, poi il trasferimento nella città scaligera, dove domani (ore 20 diretta Raisport2) gli azzurri di Mauro Berruto affronteranno nuovamente l'Australia con l'obiettivo scontato, ma importante di cancellare subito la sconfitta subita in gara1 a Jesolo.
Si giocherà un match divenuto improvvisamente molto importante, per la classifica, ma anche e soprattutto per evitare che le sensazioni negative prendano il sopravvento.
Questa di Verona una gara importante per Simone Anzani, che sotto l'Arena gioca da due anni, lo era già.
« Domani scenderò in campo in quella che negli ultimi due campionati è stata la mia casa e lo sarà ancora nel prossimo Sarà una sensazione particolare giocare davanti ai miei parenti, ai miei amici, ai miei tifosi. Sono molto emozionato e poi dopo la delusione di ieri non vedo l'ora di ritornare in campo ».
Cosa è successo in gara1?
« La sconfitta di Jesolo con l'Australia è stata una bella mazzata per noi. Dopo il successo sulla Serbia abbiamo fatto un bel passo indietro. Ora dobbiamo subito cancellare la battuta d'arresto, tra l'altro subita in un palazzetto come quello di ieri che ci ha accolto con affetto. Per superare questo momento occorre scendere in campo con un'altra mentalità ».
Secondo te quale è stato il motivo scatenante di una contro prestazione come quella di ieri?
« Diversi fattori. Non dobbiamo cercare alibi, ma questa settimana abbiamo lavorato di più fisicamente. Ma questo non può giustificare una simile prestazione in una gara importante come quella di ieri. Probabilmente di cause ce ne sono diverse e le analizzeremo tra di noi. Ma una squadra forte deve saper reagire e noi dobbiamo reagire, perché domani ci attende un'altra partita di una certa importanza ».
Parliamo di Simone Anzani atleta, facciamo un passo indietro torniamo a Bologna dove probabilmente hai recitato per la prima volta in maglia azzurra da "primo attore"
« Io direi che abbiamo recitato tutti da "primo attore". Se abbiamo vinto la gara vuol dire che sono andate bene tante cose è stato come un puzzle che si è completato. Ed io ero soltanto uno dei tasselli alla pari dei miei compagni. Sono comunque contento di aver dato una mano importante per portare a casa la vittoria e spero di darne tante altre ».
Però hai un po' bruciato le tappe in meno di un anno di azzurro sei già uno dei protagonisti. Che sensazione ti da questa cosa?
« Io sono a disposizione della squadra. non mi sento un protagonista, non mi sento di aver fatto qualcosa di particolare o di grande. Le cose grandi ci aspettano tra pochi mesi. Io quando indosso questa maglia indosso sempre emozioni fortissimo e cerco sempre di dare il massimo ».