SASSUOLO - La vittoria a Udine è stata ossigeno puro per il Sassuolo. Un successo arrivato dopo 84 giorni, nel ricordo del colpo con l'Inter al Mapei Stadium il 23 dicembre. Il 3-5-2 disegnato da Iachini ha dato nuova vitalità ai neroverdi, senza Berardi, Ragusa e Peluso squalificati. A Sassuolo il 4-3-3 è notoriamente un marchio di fabbrica che ha contraddistinto le pagine più belle e nella scalata fino alla Serie A, ma lo stesso Di Francesco nel quinquennio dorato è ricorso anche lui talvolta, in situazioni contingenti, alla difesa a 3. Un altro ingrediente da considerare sono le scelte fatte a Udine, a cominciare dal capitano Magnanelli lasciato in panchina per lanciare Sensi. Lo stesso Adjapong con Iachini aveva giocato titolare solamente con la Lazio il 25 febbraio, senza tralasciare Mazzitelli che va ritenuto un altro rincalzo visto il ridotto utilizzo in precedenza. Si è rivisto Dell'Orco, preferito a Lemos e tornato in campo per la prima volta dopo il grave infortunio al ginocchio del maggio scorso. Tutti hanno risposto sfruttando in pieno la chance e Iachini sa di poterci contare.