SASSUOLO - Il Sassuolo guarda indietro e vuole rilanciarsi in avanti. Cristian Bucchi viene difeso e confermato al suo posto, dopo i rumors subito rientrati sull'esonero per i 6 gol presi dalla Lazio in rimonta. Anche ricordando quanto avvenne con Di Francesco alla prima stagione in A nel 2013-2014 quando gli emiliani avevano ottenuto 2 punti in 7 giornate (con 4 ko iniziali) rispetto ai 4 attuali. I neroverdi hanno il bilancio in rosso per le 5 sconfitte con 15 gol presi, ma la batosta dell'Olimpico non può far dimenticare che successe due volte anche contro l'Inter (7-0 in casa il 22 settembre 2013 e lo stesso risultato a San Siro il 14 settembre 2014). Già la partita con il Chievo al Mapei Stadium dopo la sosta dovrà dare una risposta forte, ma non è detto che sia decisiva perché Squinzi e Carnevali pensano a un mini-ciclo, con le successive partite contro la Spal a Ferrara e con l'Udinese in casa nel turno infrasettimanale. Squinzi non ha mai scordato quel benservito a Di Francesco, il 29 gennaio 2014, affidando la squadra ad Alberto Malesani, per richiamarlo dopo 5 sconfitte consecutive con la portentosa rimonta che valse la salvezza e gettò le basi per il Sassuolo dei miracoli.
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REAZIONE E ASSENZE - L'ambiente neroverde non conosce le frenesie e gli isterismi che alimentano le delusioni e spesso portano ai drastici ribaltoni. Bucchi ha carattere e stile. Non si lascia andare allo scoramento né vede fantasmi attorno facendo i conti con una serie di episodi negativi fortemente penalizzanti. La sosta sarà caratterizzata anche dalle assenze. Ci sono gli impegni in giro per il mondo dei nazionali, da Duncan con il Ghana a Lirola con l'Under 21 spagnola, fino agli azzurri Adjapong con l'Under 21 e Cassata con l'Under 20. C'è poi l'infermeria tra Goldaniga e Frattesi convalescenti, Letschert alle prese con una distorsione al ginocchio e Peluso che ha riportato una frattura al naso già operata.
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