FERRARA - La Spal non vuol farsi scappare Mirko Antenucci. E nel giro di poche ore si passerà dalle parole ai fatti, facendo firmare a Mirco Antenucci il prolungamento del contratto di un anno, fino al 2020. Con un adeguamento più che meritato, perché è evidente ormai che l’attaccante sia a tutti gli effetti il trascinatore di un gruppo che trae linfa vitale dai suoi gol, spesso pesanti e mai banali. Con quello segnato al Sassuolo fanno 8 in stagione, nonché 26 nelle 59 gare disputate in maglia biancoazzurra, alla media di 0,44 reti a partita. Quando la scorsa estate decise di togliersi dal mercato, declinando i ponti d’oro che gli prometteva l’Empoli, in molti si chiesero chi glielo facesse fare. La voglia di prendersi una rivincita era più forte della tentazione di mollare, chiuso dagli arrivi di Paloschi e Borriello e dalla conferma di Floccari. Partiva come quarto attaccante e le prime quattro panchine filate stettero lì a dimostrarlo. I guai fisici di Floccari prima e l’involuzione di Borriello poi lo hanno riproposto all’attenzione prima dello stop di novembre causato da un problema al polpaccio. Sembrava l’anticamera della fine. Si trattava solo dell’ultimo istante per riprendere fiato.
TERZO BOMBER - Perché da quando è rientrato, cioè nel finale della gara col Verona (con tanto di gol del 2-2), la storia ha cambiato direzione. Undici partite filate da titolare, le ultime da capitano dopo l’addio di Mora, e una leadership totale al punto da renderlo semplicemente insostituibile. Segna, sforna assist (è a quota 5), guida i compagni con carisma e temperamento. Dopo aver bucato Consigli, diventando il terzo bomber italiano del campionato dietro al capocannoniere Immobile e a Quagliarella, ha guardato i quasi 3.000 tifosi presenti in Tribuna Nord godendosi lo spettacolo. La curva lo adora, Ferrara lo adora e per questo la società ha deciso di proporgli il prolungamento fino al 2020, facendone una volta di più il simbolo della rincorsa salvezza.