BOLOGNA - Dalla possibile cessione (a gennaio era tutto fatto col Torino), al rinnovo. Donsah - sebbene avesse un paio di volte con interviste pubbliche manifestato la sua volontà di cambiare aria - ha deciso che la cosa migliore era proseguire il suo percorso a Bologna. In attesa di crescere, di maturare, di imporsi e poi - chissà - di spiccare il volo verso piazze più ambiziose. Il cambio di procuratore - da Oliver Arthur a Silvio Pagliari - va letto anche come la volontà di un ragazzo di misurarsi con nuove aspettative, nuove ambizioni, nuovi paletti da fissare. Per ora a Bologna. Anche perché c’è un contratto da rinnovare. Donsah va in scadenza nel 2020, il ds Bigon e l’agente Pagliari hanno già allacciato un primo contatto. Verrà fissato a breve un appuntamento e del rinnovo se ne parlerà nelle prossime settimane. L’intenzione comune - in modo che entrambe le parti si sentano garantite - è quella di trovare un accordo e rinnovare, magari di altri due anni, portando la scadenza al 2022.