FIRENZE - Il Portogallo, in queste ore, rischia di diventare l'ombelico del mondo. Per la presenza di Pantaleo Corvino, del tecnico Paulo Sousa e pure del pool di procuratori di Jonathan Calleri, l'attaccante argentino che giusto ieri ha cominciato a raccontare pubblicamente dei suoi sogni per il futuro. «Intanto posso dire che l'iter burocratico per la cittadinanza italiana è agli sgoccioli - ha detto l'attaccante sulle frequenze di Radio del Pueblo -. Entro un mese sarà tutto pronto ed io potrò coronare il mio sogno, ovvero giocare in un club europeo». Jony, che già lo scorso inverno era stato corteggiato dal Bologna di Corvino e che sembrava destinato ad arrivare grazie ad un'operazione congiunta con il coinvolgimento anche dell'Inter, all'Italia non ha mai smesso di pensare. Vuoi per le proprie origini (la mamma è italiana) e vuoi pure perché il Bel Paese lo ha conosciuto, innamorandosene, partecipando al Torneo di Viareggio con l'Atletico Old Boys nel 2012.
IL GOL PARLA ARGENTINO. Adesso dovrà essere trovata la formula giusta per l'eventuale trasferimento, consapevoli che prima di tutto si dovrà fare cassa per finanziare l'operazione, perché la cifra per mettersi al tavolo della trattativa oscilla almeno attorno ai 10 milioni. Classica prima punta argentina - in patria è considerato l'erede di Gonzalo Higuain -, è forte fisicamente ma non è il centravanti classico abituato a aspettare il pallone all'interno dell'area piccola avversaria. Buon colpitore di testa, capace di aprire varchi per i compagni portandosi dietro pezzi delle difese opposte, utile anche in fase di non possesso con quel suo pressing sul portatore di palla capace di sfinire molti, Calleri ha fatto parte della rosa del Boca capace di vincere il campionato nella prima stagione del ritorno di Carlitos Tevez. Non ha risentito nemmeno di quello lui: la sua maglia numero 27 è ancora esposta nel museo all'interno dello stadio della Boca. Solo dopo ha optato per il San Paolo, passando per il Deportivo Maldonado. Lui il suo messaggio d'amore lo ha già fatto arrivare, adesso tocca alle diplomazie mettersi al lavoro. Tra gli italiani, si monitora anche la candidatura di Graziano Pellé del Southampton, sempre che la vetrina europea (ieri, però ha lasciato il campo anzitempo per un fastidio al ginocchio) non faccia lievitare oltremisura il costo del suo cartellino.
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