BOLOGNA - L’ansia della sera si affronta di giorno. L’onda delle inseguitrici erode la classifica. Sabato pomeriggio, alle ore 17, dopo la sconfitta col Toro: Bologna a +9 dalle terzultime, Carpi e Palermo. Sabato sera, alle 20, dopo il 4-1 del Carpi sul Genoa: inalterata la distanza, ma s’affaccia un pensiero cupo. Ieri pomeriggio, ore 17, il Palermo perde come da catalogo allo Juventus Stadium, ma il Frosinone sbanca il Bentegodi: Bologna a +7. E mancano cinque partite alla fine. La memoria dei pessimisti torna a sciagurati finali di stagione (2004-05, con Mazzone, squadra salva, anzi no; e 2010-11, con Malesani, sei sconfitte e due pareggi nelle ultime otto partite) quella degli ottimisti confida nel margine e in un calendario non proibitivo. Il club manager Marco Di Vaio allontana l’incubo ed esprime fiducia.
Di Vaio, Bologna è preoccupata.
«Lo siamo anche noi, preoccupati come è giusto che sia, ma con le antenne dritte
Quattro sconfitte nelle ultimecinque partite, il Bologna non si riconosce più.
«Non siamo più quelli di due mesi fa. Non c’è più quell’attenzione e quella ferocia che avevamo. Prima abbiamo raccolto più di quanto meritavamo, ora però meno e si è visto sabato col Toro»
Ma cosa sta succedendo a questa squadra?
«Se abbiamo staccato la spina, allora dobbiamo riattaccarla. Dobbiamo capire che sappiamo giocare solo sopra-ritmo, se no non facciamo risultati»
Questo è l’aspetto psicologico, ma dal punto di vista atletico, come sta il Bologna?
«Monitoriamo i giocatori settimanalmente, la squadra fisicamente c’è. Corriamo come prima. Ma ci manca, lo ripeto, la ferocia di prima...»
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