<p class="p1">Campioni per un grande sogno</p>

InvIctus award, Il concorso dI Paco Rabanne che premia uno dI dIeci atletI emergenti
Campioni per un grande sogno
di Marzia Ciccola
4 min

DIECI GLADIATORI - Sono dieci, hanno addominali scolpiti, bicipiti torniti e idee ben chiare in testa. Sono i partecipanti all'Invictus Award, il premio di Paco Rabanne intitolato a uno dei suoi profumi di maggior successo, si sono sfidati a suon di tiro alla fune, corse in mountain bike e competizioni varie a Guadalajara, Messico, per cercare di portare a casa il montepremi: 50 mila euro messi a disposizione per realizzare il loro sogno nel cassetto.

Della prima edizione, nel 2013, il vincitore fu Ricardo, trentenne brasiliano specialista di jiu jitsu che ora ha una palestra a Milano dove insegna la singolare specialità in versione carioca. L'edizione dell'anno scorso invece ha visto trionfare un italiano, Roberto Cristofoli, campione veneto di BMX che con il montepremi sognava di ristrutturare la pista su cui ha iniziato ad andare in bici da bambino.

Progetti sponsorizzati dall'Invictus Award, che quest'anno di “campioni” a sfidarsi ne conta ben dieci, da dieci paesi diversi, con altrettanti sogni da realizzare. La maggior parte di loro vorrebbe coinvolgere i bambini nello sport, che insegna disciplina e dedizione e accresce la fiducia in se stessi. Come Gabriel, triatleta brasiliano, 27 anni: “Il mio Progetto Invictus è dare l'opportunità ai bambini di migliorarsi grazie a uno sport come il triathlon. Quando ero un ragazzino il mio allenatore credette in me e io ora vorrei rendergli il favore supportando la sua associazione”. O come Ahmed, libanese, a cui la kickboxing cambiò la vita: “Vorrei aprire una palestra mia, con entrata libera ai bambini, perché vorrei condividere con loro la mia passione, il mio modo di allenarmi e le tecniche di training, per far capire ciò che lo sport mi ha dato”.

Anche Ben, inglese, ventiquattrenne decatleta deve molto allo sport, che, dice: “Mi ha cambiato come persona, e in meglio”, così il suo Progetto se vincesse l'Invictus Award è strettamente legato all'eredità lasciata dai Giochi Olimpici di Londra del 2012. Far provare ai ragazzini meno fortunati tutte le discipline sportive che ha intrapreso durante la sua carriera, in camp creati appositamente.

Anche il “nostro” campione ha un occhio di riguardo per i giovanissimi. Mario ha una passione per il freeride, il fuori pista, dove si sente libero a stretto contatto con la natura, di cui ha imparato a rispettare le regole proprio grazie allo sci. Il suo progetto è riuscire a organizzare dei camp sulle Alpi per ragazzi: “Voglio innanzitutto insegnare loro le regole, perché in montagna – come in mare – il loro rispetto è fondamentale: perciò la prima cosa è la sicurezza... solo dopo puoi cominciare a imparare il resto!”.

Come per le passate edizioni, un occhio di riguardo quindi al web: la timeline dell'Invictus Award ha previsto una serie di tappe che hanno portato lettori a votare il campione. Dal 4 maggio sul sito www.pacorabanne.com/invictus/it i lettori hanno rivisto una vecchia conoscenza, Roberto, e familiarizzato con i nuovi sfidanti grazie a un video teaser. C'è stato tempo fino a fine giugno per incontrare tutti e dieci i ragazzi, vedere gli episodi più avvincenti delle loro sfide in territorio messicano e, infine, votare. 


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