“Siamo quello che mangiamo” diceva il filosofo Ludwig Feuerbach, e oggi come non mai si è diffusa un’attenzione particolare nei confronti degli aspetti salutari della propria alimentazione. Per questo spesso le persone con sclerosi multipla sono interessate a sapere se esiste una dieta specifica raccomandata. Attualmente non ci sono prove che un’alimentazione particolare da sola possa influire sulla sclerosi multipla e non c’è una dieta universalmente riconosciuta in grado di migliorare i sintomi della patologia. Una corretta alimentazione, però, può assicurare una buona qualità di vita e migliorare le condizioni generali di salute.
In generale, una dieta ben bilanciata fornisce energia e rinforza la capacità dell’organismo di combattere le infezioni e diminuisce il rischio di altre malattie come le cardiopatie, l’ictus e il cancro. Inoltre, permette di tenere sotto controllo il peso corporeo, aspetto molto importante in presenza di sintomi come fatica, dolore, ridotta mobilità che possono portare a ridurre l’attività fisica. Nell’ambito di una dieta bilanciata alcuni cibi sono particolarmente utili a rinforzare il sistema nervoso centrale. I grassi polinsaturi (l’acido linoleico e alfalinoleico), presenti in cibi come sgombro, tonno, aringa, sardine e oli di girasoli, cartamo e soia, sono raccomandati per le persone con SM. Alcuni studi hanno, inoltre, evidenziato che la vitamina D, contenuta ad esempio nel salmone, sgombro, tonno e sardine, può avere un ruolo nel rallentare la progressione della malattia. Con un esame del sangue si può conoscere il proprio livello di vitamina D.
Mangiare: un’esigenza e un gesto d’amore
Bisogna ricordare che bevande contenenti alcol e caffeina sono irritanti per la vescica e possono aumentare i disturbi urinari. È possibile migliorare le funzioni intestinali con un adeguato apporto di liquidi e fibre alimentari, ad esempio bevendo 2 litri al giorno di acqua o bevande senza zucchero o assumendo cibi ricchi in fibre come cereali integrali, frutta e verdura e legumi. Per le persone con SM, tutti gli aspetti legati alla propria alimentazione (fare la spesa, preparare i pasti e consumare i cibi) possono essere influenzati dalla presenza di alcuni sintomi: la fatica, il tremore e i problemi visivi, l’alterazione della sensibilità. Alcune figure professionali come l’infermiere o il terapista occupazionale, possono suggerire strategie per svolgere tali attività, risparmiando l’energia e trovando modi alternativi per compiere le azioni necessarie a soddisfare i propri bisogni nutrizionali.
Nel caso di problemi di deglutizione, il medico specialista in foniatria e il logopedista possono dare indicazioni per individuare la giusta scelta di cibi, la preparazione e il consumo dei pasti. Infine è importante sottolineare che anche l’umore può avere un impatto sull’appetito e sulla voglia di stare insieme con altre persone. Nella SM la depressione e altri cambiamenti emotivi possono contribuire a ridurre il consumo di cibi nutrienti fino a portare alla perdita di peso. È importante condividere con il proprio neurologo questi cambiamenti in modo che ci sia una tempestiva valutazione della situazione. L’alimentazione, oltre ad avere un ruolo fondamentale per la propria salute, riveste una parte importante per il benessere anche emotivo e sociale. Per questo non trascurarla e prestare la massima attenzione soprattutto alle notizie e alle informazioni spesso fuorvianti e scorrette, per quanto riguarda le diete, che possono circolare su internet.
Regimi dietetici
Alcuni studi hanno ipotizzato l’esistenza di una relazione tra la dieta e la sclerosi multipla (SM). In generale possiamo affermare che non esistono diete “miracolose” che siano in grado di prevenire o modificare il decorso della malattia. Nonostante sia stato dimostrato che alcuni cibi (per esempio quelli ad alto contenuto di zuccheri, sodio o grassi saturi di origine animale) non sono indicati in persone con malattie infiammatorie come la sclerosi multipla (per il loro potenziale pro-infiammatorio) non ci sono chiare evidenze che il solo cambiamento delle abitudini alimentari possa influire sul decorso della patologia.
Un regime dietetico equilibrato migliora lo stato di salute con impatto positivo sulla qualità di vita e sulla percezione di benessere. In questi termini la dieta mediterranea, caratterizzata dall’alto consumo di frutta, verdura, legumi e cereali, rappresenta uno dei modelli di riferimento. In un articolo pubblicato sulla rivista Neurology sono stati resi noti i risultati di uno “screening dietetico”, condotto su quasi 7000 persone, che ha dimostrato come una dieta equilibrata in associazione a uno stile di vita sano siano collegati a minori livelli di disabilità. Sulla base di queste considerazioni molte diete sono state proposte come trattamento capace di modificare il decorso della malattia. Alcune sono ancora seguite, per esempio la dieta Kousmine e la dieta di Swank, benché non esistano dati scientificamente confermati al riguardo. Altre, come la dieta priva di glutine, la dieta priva di allergeni, dieta con dosi elevate di acido ascorbico, non hanno mostrato alcun impatto sul decorso della SM e sono quindi poco utilizzate.
Scarica la guida AISM Sclerosi multipla e alimentazione.