Rio2016: Pallanuoto. Il Settebello ko contro la Croazia

Al Maria Lenke di Rio de Janeiro c'e' il remake della finale di Londra 2012
Rio2016: Pallanuoto. Il Settebello ko contro la Croazia
2 min

RIO DE JANEIRO (BRASILE) (ITALPRESS) - Disco rosso per il Settebello che dopo tre successi consecutivi frena contro i campioni olimpici. Al Maria Lenke di Rio de Janeiro c'e' il remake della finale di Londra 2012. Il 12 agosto di quattro anni fa in Inghilterra era finita 8-6 per la Croazia. Croazia in gol dopo 40 secondi con Buslije, nel possosso palla successivo il tiro di Jokovic trova pronto Tempesti a toccare quel tanto che basta per mandare la palla sul palo. I campioni olimpici di Londra 2012 rallentano il gioco e fanno girare palla, ma sono sempre imprevedibili e pericolosi. Una sassata di Figlioli dopo 2'08" pareggia subito i conti. Gitto guadagna la prima superiroita', senza esito. Anche la Croazia fallisce la sua prima superiorita'. Poi e' Tempesti show che chiude due volte la porta a Bukic nell'arco di dieci secondi. Girandola di gol nel secondo tempo, nove in otto minuti; alla fine la spunta la Croazia a 16 secondi dalla fine con il rigore realizzato da Jokovic (fallo di Gitto) dopo che Tempesti si era appena superato nell'uno contro uno con Sukno lanciato a rete. Qualche disattenzione difensiva anche per i nostri avversari, come quella che ha portato al gol Bodegas per il momentaneo 3-2 azzurro dopo 11'40". Il primo berak croato dopo un minuto del terzo tempo con un bolide di Sukno (8-6) e prima rimonta azzurra col tap-in di Nicholas Presciutti che spinge in rete la respinta di Pavic sul tiro del fratello Christian dopo 45 secondi e l'alzo e tiro di Gallo a 20'03"; il secondo breack croato lo firma di nuovo Sandro Sukno che sale a cinque reti dopo 24 minuti (8-6). Passano 43 secondi del quarto tempo e Gallo in superiroita' riporta gli azzurri a -1. La secodna rimonta italiana non riesce e Croazia, che continua a rallentare il gioco, colpisce con l'uomo in piu' e chiude i conti con i gol di Bukic e Buric.
(ITALPRESS).


© RIPRODUZIONE RISERVATA