© Getty ImagesRIO DE JANEIRO – Carmelo Anthony scende dal podio, con la sua terza medaglia d’oro ancora al collo, e con le lacrime agli occhi annuncia l’addio a Team Usa: “E’ finita, per me si chiude qui” dice il 32enne dei New York Knicks, che a Rio è diventato il top scorer storico della nazionale statunitense, nonché il primo giocatore a conquistare tre medaglie d’oro olimpiche, a cui va aggiunto il bronzo di Atene 2004.
CAPITANO - ‘Melo (nella foto con Jim Boeheim, vice di Team Usa e suo mentore a Syracuse, con cui vinse un titolo NCAA) parla da capitano vero: “Sapevo che sarebbe stato l’epilogo, decisi di aderire a questo programma dodici anni fa, ho visto il meglio e il peggio e sono sempre rimasto, come tutti quelli che hanno aderito. Oggi sono felice soprattutto per quei ragazzi che non avevano mai vissuto niente del genere”. E aggiunge anche un messaggio rivolto agli Stati Uniti, che vivono un periodo di violenza nelle strade. “Dobbiamo rimanere uniti, l’America sarà di nuovo grande, ma c’è tanto lavoro da svolgere”.
COACH K – L’addio di Anthony si abbina a quello di Mike Krzyzewski, che in dieci anni alla guida di Team Usa ha conquistato cinque titoli (tre ori olimpici e due Mondiali), con un’imbattibilità iniziata dopo la semifinale dei Mondiali 2006. A sostituire Coach K sarà Gregg Popovich, cinque volte campione NBA con i San Antonio Spurs: sarà il ritorno di un head coach NBA a dodici anni dal bronzo di Larry Brown ad Atene.
ADDII – Prima di Anthony, altri giocatori leggendari avevano annunciato l’addio alle rispettive nazionali. Tony Parker e Manu Ginobili hanno deciso di chiudere le rispettive esperienze con Francia e Argentina nei quarti di finale: il 34enne Parker ha vinto un’edizione degli Europei, il 39enne Ginobili ha conquistato l’oro olimpico ad Atene. Ma un terzo giocatore dei San Antonio Spurs, Pau Gasol, dovrebbe seguirli: l’addio alla Spagna del 36enne è atteso dopo il bronzo di Rio cioè la decima medaglia di un’epopea da tre titoli europei e uno iridato.