Speciale Olimpiadi, Scariolo sfida Coach K

Krzyzewski insegue il terzo oro, proprio come Anthony. Il tecnico italiano, che ha vinto gli Europei con la Spagna, è lo sfidante. Argentina, Lituania, Serbia e Brasile outsider
Speciale Olimpiadi, Scariolo sfida Coach K© USA Today Sports
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RIO DE JANEIRO - Non ci sarà l'Italia, beffata al supplementare della finale del Preolimpico, e non ci saranno tantissime stelle NBA. Eppure il torneo olimpico di Rio sarà ugualmente appassionante, con una versione competitiva di Team Usa a chiudere l'esperienza di Mike Krzyzewski alla guida della nazionale (Coach K cercherà il terzo oro e poi verrà sostituito da Gregg Popovich) e la Spagna pronta a contrastarla dopo aver perso le ultime due finali. Sarà Sergio Scariolo a cercare di guastare la festa alla leggenda di Duke.

 

TEAM USA - Carmelo Anthony vuole diventare il primo giocatore a vincere tre ori nel torneo di basket: per 'Melo è il quarto torneo, visto che la stella dei New York Knicks era presente anche ad Atene 2004. Mancheranno LeBron James e Steph Curry, Russell Westbrook e James Harden, Anthony Davis e Kawhi Leonard (oltre a Kobe Bryant che al momento del ritiro ha rinunciato all'occasione dei Giochi), ma Team Usa sarà comunque di alto livello, con Kevin Durant che cerca l'intesa immediata con i futuri compagni di squadra a Golden State, Klay Thompson e Draymond Green. I punti di forza della squadra che si è radunata il 18 luglio sono anche in regia, con Kyrie Irving reduce dal titolo NBA di Cleveland vissuto da protagonista, ma anche sotto canestro, con il talento di Cousins e la stazza di DeAndre Jordan. E al tempo stesso riesce difficile trovare un esterno in grado di pareggiare stazza e fisicità di Paul George.

 

SPAGNA - La Spagna risponde con una squadra eccezionale nonostante l'assenza di Marc Gasol. Rispetto al trionfo agli Europei di Lilla, Pau Gasol ritroverà alleati preziosi come Calderon, Rubio, Abrines e soprattutto Navarro. Accanto ai sette giocatori NBA (da Gasol a Rubio, da Calderon a Mirotic, fino al cavallo di ritorno Sergio Rodriguez e ai rookie Abrines e Hernangomez) la squadra di Scariolo può contare anche sull'esperienza di un nucleo che dal 2001 ha conquistato dieci medaglie (tre ori agli Europei e uno ai Mondiali, due argenti alle Olimpiadi, due argenti e due bronzi agli Europei).

 

ANTAGONISTE - Le outsider saranno europee e sudamericane: la Lituania, finalista a Lilla, lancia Sabonis jr. accanto all'asse Kalnietis-Valanciunas, la Francia avrà soltanto cinque giocatori NBA (out Fournier, Noah e Ajinca) ma rispetto al Preolimpico di Manila c'è il rientro di Rudy Gobert accanto al duo di esterni Parker-Batum a rendere più insidiosi i campioni d'Europa 2013. L'Argentina conta su protagonisti dell'oro di Atene 2004, come Ginobili, Delfino, Nocioni e Scola, in una squadra che non ha avuto il ricambio generazionale (le eccezioni sono Brussino e Delia). Il Brasile padrone di casa ha perso alla vigilia Anderson Varejao e non ha Splitter, ma può contare comunque sulla fisicità di Nené, Lima e Felicio in area, sul perimetro la creatività di Barbosa, Neto e Huertas dovrà guidare la squadra dell'argentino Ruben Magnano, ct dell'oro albiceleste nel 2004.

 

IL CUGINO DI KOBE - Serbia e Croazia sono le principali incognite. La squadra di Djordjevic viene dalla delusione agli Europei, ma conta sugli stessi uomini dell'argento ai Mondiali 2014, con Teodosic leader, tuttavia rischia di pesare l'assenza in extremis di Nemanja Bjelica. I croati hanno eliminato l'Italia con Bojan Bogdanovic (candidato al titolo di capocannoniere del torneo) e Saric. Da seguire la Nigeria, ricca di ex italiani come Lawal, Okoye, Umeh, Ere e Akognon e con il rookie da Syracuse, Michael Gbinije. La Cina ha stazza ma poco talento accanto a Yi Jianlian, il Venezuela privo di Grevis Vasquez schiera John Cox, cugino di Kobe Bryant.

 

IL SOGNO DI IRVING - Può nutrire speranze di podio l'Australia dei sei giocatori NBA: Mills, Dellavedova, Bogut e il veterano David Andersen sono i riferimenti di una squadra a cui però avrebbe fatto comodo Ben Simmons, prima scelta assoluta del draft. Il paradosso è che il miglior australiano presente a Rio non giocherà con gli Aussie: Kyrie Irving è nato a Melbourne da genitori americani, ha giurato fedeltà a Team Usa e dopo l'oro ai Mondiali da MVP e il titolo NBA, Irving cerca una tripletta da leggenda.


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