ROMA - La preoccupazione c'è, l'attenzione pure perché vengono prese tutte le precauzioni possibili, ma il virus Zika, che ha colpito pesantemente il Brasile, sembra non spaventare più del dovuto gli atleti italiani che si trovano in questo momento nel Paese sudamericano per partecipare alle qualificazioni per le Olimpiadi di Rio di agosto, previste dal 19 al 24 febbraio all'Acquatic Centre della città brasiliana. «Non si percepisce molta paura, cerchiamo solo di stare attenti» spiega all'Ansa la campionessa mondiale di tuffi Tania Cagnotto, oro nel trampolino da un metro a Kazan. Che appare meno allarmata rispetto alla posizione espressa invece in un'intervista prima di partire, in cui aveva detto di avere paura per Zika, in particolare per il suo desiderio di avere un figlio. «Avevamo sentito molto parlare di Zika e ci siamo informati prima di partire - aggiunge la campionessa, in forza alle Fiamme Gialle e alla Bolzano nuoto - stiamo prendendo tutte le precauzioni possibili: ci spruzziamo l'antizanzare ogni volta che usciamo, vestiti lunghi quando si può. Ma non ci stiamo disperando». La tuffatrice italiana spiega di sentirsi «abbastanza tranquilla» anche relativamente alle Olimpiadi che si terranno in Brasile nel mese di agosto, periodo dell'anno in cui tra l'altro nel paese sudamericano è inverno e la trasmissione del virus legato alle zanzare quindi più limitata. E l'attenzione, alla vigilia delle prove che l'attendono, sembra tutta focalizzata sullo sport. «Per me la gara importante sarà solo il sincro. Il 20 febbraio - conclude - dobbiamo qualificarci per le Olimpiadi ancora. Nell'individuale sono già qualificata».