PYEONGCHANG - La terza gara individuale del biathlon maschile segna il riscatto di uno dei più attesi protagonisti dei Giochi: dopo due gare incolori, infatti, il norvegese Johannes Thingnes Boe conquista l'oro olimpico nella 20 km individuale, chiudendo con il tempo di 48'03"8, nonostante due pesanti errori al poligono.
FULMINE SUGLI SCI - Boe è però il più veloce di tutti nello sci di fondo, particolare che gli ha consentito di battere lo sloveno Jakov Fak (secondo a 5"5) e l'austriaco Dominik Landertinger (terzo a 14"2) nonostante il 20/20 al tiro di entrambi, la cui gara perfetta al poligono è comunque valsa una splendida medaglia a cinque cerchi.
ILLUSIONE FOURCADE - La gara sembrava dover sancire la seconda medaglia d'oro per il francese Martin Fourcade, già vincitore della prova ad inseguimento. Il campionissimo transalpino, però, dopo aver fatto percorso netto per i primi diciotto bersagli, si è letteralmente giocato il titolo e la medaglia olimpica fallendo clamorosamente gli ultimi due bersagli, quando centrando anche uno solo degli ultimi due tiri sarebbe stato irraggiungibile per chiunque. Per lui invece un 18/20 che sa di beffa, perché lo costringe a due minuti di penalità sul tempo, facendolo scivolare all'indietro in una classifica che, fino agli ultimi due colpi, sembrava stesse dominando. Ma il biathlon è così: ogni gara acquisisce una sua fisionomia precisa solo dopo l'ultima serie di tiri. Per lui alla fine solo un quinto posto, a 42"4 da Boe.
MALE GLI ITALIANI - Brutta prova per gli atleti italiani, che non sono mai stati veramente in gara per le posizioni importanti, penalizzati da una prova al tiro deficitaria. Niente bis, dunque, per Dominik Windisch, dopo il bronzo nella gara di apertura.