ROMA - Oltre alle grandi Case automobilistiche, al Salone di Ginevra ci sono anche i “carrozzieri” come la Sbarro, fondata dall’omonimo Franco, che è italiano di nascita ma svizzero di residenza da oltre cinquanta anni. La sua azienda è specializzata in prototipi e dal 1992 ha anche una scuola di design attiva in Francia, che si occupa di progetti sperimentali. A Ginevra la Sbarro ha presentato una serie di prototipi, di cui il più curioso è sicuramente quello chiamato Tracto-Sphere.
SFERA - Il nome, come si dice in questi casi, è tutto un programma. Definire lo stile di questo mezzo non è semplice, sembra una specie di risciò super tecnologico ma con una grande sfera all’anteriore. All’interno, se così si può definire, c’è spazio per tre persone sistemate in fila; non ci sono porte né vetri e la meccanica è tutta collocata nella grande sfera anteriore. Sfera che può ospitare anche i caschi degli occupanti, mentre il propulsore è un monocilindrico Kawasaki da 300 cc accoppiato con un modulo ibrido, per un totale di 55 CV.