Porsche 911 '992', il test

A tu-per-tu con la noveundici sul Circuito Ricardo Tormo di Valencia, dove osare diventa un gioco da ragazzi e tornare in città sulle strade pubbliche una piacevole passeggiata.
Paolo Matteo Cozzi
3 min

La Porsche 911 '992' è veloce come il lampo. Il rettilineo lungo 1 chilometro e mezzo finisce in un amen. In fondo il Circuito Ricardo Tormo, cioè la famigerata pista di Valencia deputata all’ultima gara della stagione MotoGP, è un susseguirsi veloce di curve e tornantini. Sono 14 in tutto per 4.005 chilometri. È tecnico, brutale a tratti. Di certo non è roba per i deboli di stomaco.

Proviamo qui per la prima volta la Porsche 911 Carrera 4S ‘992’, l’auto manifesto di un buon 2019: è iconica, affonda le radici in un passato (e presente) glorioso, riesce ad aggiornarsi senza mai esagerare (troppo), un model year dopo l’altro. Qui infatti il motore è il “solito” flat six tre litri turbo aggiornato, appunto, con 30 cavalli aggiuntivi (450 cv). E se si trattasse di un’auto normale, beh: sarebbe già un fattore. Invece sulla noveundici è quasi il minimo sindacale.

Al Ricardo Tormo, fra una staccata e l’altra ci si accorge infatti che la pista è ancora la sua strada: il bilanciamento è sempre al top, la frenata pronta, l’accelerazione e la ripartenza fulminea. In pista si usano le regolazioni Sport Plus. Allora il cambio Pdk lavora infatti egregiamente, la trazione integrale della 4S gestisce i trasferimenti di carico come mai prima. Si può guidare senza distrazioni, né sacrifici rispetto al cronometro, senza utilizzare i paddle al volante. Anche in automatico la marcia è sempre quella giusta.

E in strada? Perfetta. Come sempre. In fondo la noveundici è un’auto per tutti i giorni, così salgono a bordo l’ottava marcia che rilassa nelle lunghe percorrenze, e c’è la nuova funzione Wet Mode per contribuire, automaticamente, a rendere ancor più sicura la dinamica di marcia. Un sensore nuovo e apposito legge la strada e capisce quando è bagnato. Allerta il pilota-guidatore che, selezionata la modalità, riceverà un efficace contributo elettronico.

Già, l’elettronica è ormai una componente fondamentale di qualunque macchina; pure di un autentico gioiello di piacere analogico come questo. Si tratta di un passaggio generazionale ineluttabile. Non stupisca troppo quindi se persino i cinque anelli della strumentazione fisica ora sono due display ai bordi del contagiri.


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