L’America vota elettrico, in tutti i sensi. Ribalta le previsioni della vigilia, sceglie il Presidente n.45 nella persona di Donald Trump e nel frattempo sale, sempre di più, ogni giorno di più, sul carro della mobilita sostenibile, ad emissioni zero. Non è un caso infatti che per il lancio mondiale della nuova Smart elettrica, anche lei appena diventata maggiorenne, si sia scelta la Florida e la sua città-simbolo, Miami. Se l’Italia è il Paese delle Smart - Roma in testa - è anche vero che da noi la versione elettrica incide sulle vendite per l’1%. A differenza da quello che accade da questa parte dell’Oceano Atlantico dove una Smart su 4 è zero emission. Morale qui verrà portata sul mercato a dicembre, da noi solo in aprile.
In attesa di poter trasferire le prime sensazioni di guida sono confermate le novità già comunicate al Salone di Parigi, quando la Smart elettrica era stata presentata. E cioè autonomia portata da 145 km (+10%) e potenza a 60 kW, cioè 81 cv. Con una velocità massima di 130 km/h autolimitata e aggressività puramente elettrica con uno 0-60 km/h in 4,9 secondi e lo 0-100 in 11,5 s. E pur limitandosi a questi numeri basici, la riflessione viene automatica. Ma siamo sicuri che nel momento in cui sul mercato nel 2017 arriveranno almeno tre macchine elettriche con autonomia superiore ai 400 km, la scelta di salire “solo” a 160 km sia quella giusta? Che quota di rischio si prendono in casa Smart per una decisione del genere?
La spiegazione fornita dai tecnici di Stoccarda presenti a Miami ha una sua logica, rigorosamente razionale. Loro sostengono, in sintesi, che con una media europea di percorrenza elettrica di 35 km al giorno 2-3 volte la settimana che negli Usa diventano 65 km al giorno, 4 volte la settimana, non aveva senso cercare di inserire una batteria ancora più potente ed essere così costretti a stravolgere le caratteristiche base della Smart che erano e rimangono quella di una due posti agilissima e maneggevolissima, l’ideale per le città. Allora hanno preferito scegliere una soluzione comunque di incremento di autonomia ed efficienza grazie anche al nuovo pacchetto di batterie agli ioni di litio prodotta dai coreani di LG (96 celle divise in tre sezioni da 32) e assemblata dai tedeschi di Accumotive, abbinata ad un nuovo caricatore da 7,2 kW (che però da noi arriverà nel 2017) che consentirà di abbattere i temi di ricarica: 6 ore per l’80% con una presa domestica (3,5 con un wall box)..
Il cerchio ovviamente si chiude con la valutazione economica. Prima per una Smart elettrica tra macchina e batterie a noleggio, il prezzo di partenza si aggirava intorno ai 25.000 euro. Per questa nuova generazione i listini tedeschi partono da 21.850, ai quali vanno tolti i 4000 euro di incentivi decisi dalla Merkel, che in Francia variano da 4.400 a 6.400, mentre negli Usa arrivano addirittura a 10.000 dollari. Un contrasto forte se paragonato allo zero assoluto dell’Italia. Ecco, in attesa di conoscere i prezzi delle elettrice di ...lunga autonomia, chissà se la logica ferrea dei tedeschi riuscirà a convincere le tasche dolenti degli italiani e la nostra atavica ansia - molto psicologica - di autonomia, aggravata dall’assenza totale o quasi di stazioni di ricarica. Lo scopriremo solo vivendo.