ROMA - Sembra ieri il giorno in cui la Mini è rinata, sotto la proprietà BMW , segnando un salto temporale con il modello originale che era praticamente invariato dal 1959. Invece era il 2000 e oggi la nuova Mini è arrivata alla terza generazione, con l’ultima presentata solo due anni fa, declinata in ben sei diverse carrozzerie. Praticamente un modello che è diventato un marchio, con una intera gamma di vetture a coprire diverse esigenze: dalla classica 3 porte, alla piccola SUV e alla station wagon, passando per la 5 porte, per una SUV-coupé e infine per la cabriolet. Ed è proprio questa l’auto al centro della nostra prova, motorizzata con il 1.5 turbodiesel 3 cilindri e con una dotazione di accessori tale da renderla praticamente una piccola ammiraglia. Il prezzo è di conseguenza, ma senza dubbio non esiste un’altra vettura più corta di 4 metri che possa vantare un tale livello di contenuti, un’estetica così personale e una reputazione così cool.
Scheda
Dimensioni: lung. 382 cm - alt. 142 cm – larg. 173 cm
Motore: 1.496 cc – 116 CV – 270 Nm
Prestazioni: V.max 195 km/h – 0/100 km/h in 9,9 s
Consumi ed emissioni: 3,8 L/100 km (ciclo misto) – 100 g/km CO2;
Prezzo: 30.750 euro (allestimento Hype)
Francesco Colla
Il primo fattore è la femminilità. La noti dai dettagli pensati per lei, come il parasole guidatore con specchio per controllare l’acconciatura dopo una corsa con la capote abbassata. O il bagagliaio mignon con ribaltina, utile seduta per cambiare calzatura dopo una giornata in spiaggia (attenzione, peso massimo 80 kg). Il secondo è la classe. La percepisci al tatto grazie agli interni in pelle e mogano e a uno stile capace di unire sensazioni vintage a dettagli hi-tech come il display da 8,8” a centro plancia incorniciato da luci Led o i comandi vocali. Il terzo è la sportività. Ti siedi rasoterra e metti in moto attraverso un tasto preso da un jet e quando il piccolo tre cilindri diesel si avvicina ai 4.000 giri dimentichi che la potenza è solo di 116 cavalli: lo sterzo chirurgico e il cambio automatico reattivo regalano, tra le curve, un divertimento da vera sportiva. Il quarto è la libertà, che si ottiene in 20 secondi: tanto basta per “avere il cielo in una stanza” e rendere un normale tragitto una piacevole avventura. E a ricordarci quanto sia importante vivere senza costrizioni c'è l'Always Open Timer, che chilometro dopo chilometro segna l'ammontare delle ore di "guida scoperta".
La Mini Cooper D in allestimento Hype, top di gamma tra le diesel della famiglia è un piccolo capolavoro per pochi. Perché il prezzo (30.750 euro, 5 mila in più della Cooper Cabrio base) unito a spazi poco proponibili per quattro persone la rendono un’auto perfetta da godere in due. E in caso siate una coppia sprint vale la pena esagerare scegliendo la Cooper SD Cabrio, l’unica quadricilindrica diesel della famiglia, che con 170 cavalli sotto al cofano scatta da 0 a 100 km/h in 7”7.
Alessandro Vai
La prima cosa è la posizione di guida. Bassa, rasoterra, con le gambe semi-distese e il volante giustamente vicino. Pronta ad aggredire la strada. In una parola, perfetta. In un’epoca in cui spopola la guida alta e anche i sedili sportivi vengono montati a 20 centimetri dal pianale, la Mini Cabrio sembra un go-kart, una definizione quasi abusata dal marketing, ma che appare subito veritiera. Poi ci sono le forme, con quel parabrezza verticale e tutte le circonferenze di cui si compone la plancia; infine, c’è lo sterzo, più pesante di quello a cui si è abituati, ma anche molto più diretto e preciso. Di nuovo, come quello di un go-kart. E pensare che questa Mini non è pensata per rimbalzare in pista tra un cordolo e l’altro, perché per quello ci sono le versioni John Cooper Works.
L’uso migliore che se ne può fare è tra dolci curve, in una giornata assolata e con un bel paesaggio, con la capote abbassata e un cappello in testa. In una situazione come questa la coppia del diesel è perfetta e il cambio automatico a 6 rapporti snocciola le marce con fluidità, lasciando al guidatore solo il compito di godersi il viaggio. Le tre modalità di guida, inoltre, permettono realmente di cambiare il carattere dell’auto, in particolare della risposta all’acceleratore, che varia di molto tra la più parca Green e la aggressiva. Quanto alla capote, si può anche non aprire del tutto, perché c’è una modalità intermedia che è quasi come avere un tetto apribile, ma per ribaltarla completamente servono meno di 20 secondi. Fino a circa 100 km/h il ritorno dell’aria dai sedili posteriori è sopportabile, anche senza montare il frangivento che si trova nel baule; oltre questa soglia dipende dalla singola capacità di sopportazione.
QUI IL LISTINO COMPLETO DELLA MINI