Honda HR-V, la prova dell'urban SUV

Al volante della nuova generazione di crossover giapponese che ha perso la trazione integrale ma ha tutti i requisiti per diventare un SUV compatto di successo.
Francesco Colla
6 min

ROMA - Se Honda HR-V non dovesse avere successo in Italia ci sarebbe da rimanere stupiti. Perché il nuovo urban SUV giapponese, che eredita il nome da uno dei primi crossover usciti sul mercato, ha le dimensioni, le proporzioni e il prezzo giusto per conquistare una discreta fetta della torta più ambita di questi anni, quello delle sport utility compatte.
Le dimensioni sono giuste perché con 4,29 metri di lunghezza e 1,77 di larghezza consente di divincolarsi nel traffico urbano ma anche di portare in vacanza la famiglia. Le proporzioni sono altrettanto giuste perché al frontale grintoso si abbinano fiancate muscolose e un posteriore alla moda e, in generale, un aria da vera off-road nonostante sia venduta con la sola trazione anteriore. Il prezzo, infine, è giusto, perché con un listino dai 20.600 ai 27.900 euro va a inserirsi perfettamente nel range di Fiat 500X, Jeep Renegade, Opel Mokka etc. 

ADDIO 4WD - A un anno esatto dall’unveiling allo scorso Salone di Ginevra abbiamo trascorso qualche giorno in compagnia dell’HR-V 1.6 i-DTEC Executive Navi Adas, il top della famiglia con motore turbodiesel da 1.597 cc e 120 cv. Vedendola parcheggiata a fianco della sorella maggiore CR-V è impossibile non notare la somiglianza e la prosecuzione di linee stilistiche che nulla hanno in comune col modello di cui ha ereditato il nome. E anche concettualmente le somiglianze sono ben poche: la HR-V anni ’90 era una mosca bianca con trazione integrale in un mondo di grandi SUV, il modello odierno ha ambizioni ben più cittadine e sgomita per farsi notare in una moltitudine di crossover e sport utility compatte progettate appositamente per soddisfare le esigenze di una clientela urbana. 

TANTO SPAZIO - Ragion per cui la nostra prova si svolge prevalentemente nel traffico di Roma e non prevede nessuno sterrato. Saliamo a bordo: l’abitacolo è accogliente, spazioso e dal design pulito. Niente lusso, ovviamente, ma ben realizzato, interni che alternano plastiche dure a materiali soft: la plancia dal lato passeggero sfoggia un piccolo tocco di design con le bocchette d’aerazione in linea e al centro dell’attenzione troviamo il display touchscreen da 7” pollici con sistema Honda Connect con navigatore e Mirror Link per collegare il proprio smartphone via Bluetooth. Poco comprensibile, a questo proposito, la decisione di posizionare in un vano sotto al tunnel prese USB e Hdmi. Sotto, i pulsanti per azionare il clima bi-zona e il riscaldamento dei sedili. Questi ultimi sono confortevoli (anche se dal meglio della gamma ci si poteva attendere la regolazione elettrica). La posizione di guida è ben rialzata e anche con il sedile “indietro tutta” si lascia in discreto spazio di sopravvivenza ai passeggeri seduti sul divanetto posteriore, anche se il “terzo incomodo” difficilmente sarà a proprio agio nei lunghi viaggi. Capitolo a parte merita il bagagliaio che oltre a offrire una capienza di 448 litri dispone di una soglia di accesso molto bassa (55 cm) per facilitare le operazioni di carico e scarico. Inoltre HR-V è allestita con gli ormai famosi “sedili magici” Honda, che consentono la massima modularità dell’abitacolo grazie al posizionamento del serbatoio carburante sotto i sedili anteriori. 

HONDA HR-V, IL LISTINO PREZZI COMPLETO

BENE I CONSUMI - Partiamo e il 120 cavalli, abbinato a cambio manuale 6 marce, dimostra subito una certa vitalità fin dai bassi regimi anche se la massima potenza viene espressa a 4.000 giri: dopo i 3.500 l’i-DTEC diventa abbastanza rumoroso ma non siamo al volante di una sportiva e tirare le marce allo spasimo non ha molto senso. Infatti, nonostante un più che apprezzabile scatto 0-100 in 10” e 5, le doti di HR-V sono più da maratoneta che da centometrista. I consumi dichiarati sono nella media delle concorrenti: 24,4 km con un litro nel ciclo misto, come Fiat 500X 1.6 MultiJet 120 cv e Mokka 1.6 CDTI da 136 cv. In città si percorrono, a quanto indica il computer di bordo, oltre 18 km con un litro e nell’extraurbano si superano tranquillamente i 20. 

LE NOSTRE PROVE SU STRADA

SICURA E VERSATILE - Capitolo a parte meritano sia l’assistenza alla guida che i sistemi di sicurezza: la telecamera posteriore facilita ulteriormente la vita in città nonostante le dimensioni dell’auto non siano colossali e il pacchetto ADAS, comprensivo di frenata automatica d’emergenza, cruise control intelligente e dispositivo di mantenimento in corsia, completa un panorama di serie già molto ampio. In conclusione nuova Honda HR-V è un’auto “furba” che ha nella versatilità e nella sfruttabilità degli spazi interni il suo maggior pregio. 

 


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