DS3 Cabrio è la risposta francese alla Mini Cabrio. Francia VS Inghilterra è una sfida che non perde mai mordente e se il blasone della britannica è indiscusso, il fascino del petit bijou DS è altrettanto indubbio. Presentata nel 2012, quando ancora DS era marchio di Casa Citroen e non brand indipendente all’interno del Gruppo PSA, DS3 è una compatta premium nel vero senso di entrambi i termini, specialmente nella pepatissima versione top di gamma Sport Chic con motore THP da 165 cavalli che abbiamo avuto il piacere di provare tra Roma e dintorni. Se, con i suoi piccoli difetti, la DS5 è tranquillamente definibile una “berlina gioiello”, la sorella minore è assolutamente un gioiellino, ideale per un pubblico alla moda e attento ai dettagli. Se la entry level costa 19.600 euro, per la Sport Chic in versione sportiva passiamo a 26.350 euro. Ma li vale tutti.
Con i suoi 395 cm di lunghezza è esteticamente ben proporzionata e in grado di garantire due sedute anteriori comode e due posti dignitosi sul divanetto posteriore (in tre diventa dura) più un bagagliaio tanto scenografico quanto inutile. L’apertura a oblò obbliga ad acrobazie fantasiose per il carico e scarico dei (piccoli) bagagli e ricorda i gavoni che si trovano sulle barche: peccato perché 245 litri su un’auto di queste dimensioni non son pochi anzi. Ma i pregi di DS3 sono sicuramente altri: in primis la cura dell’abitacolo, con morbide sellerie in pelle nera per sedili e volante materiali soft sulla plancia a contrastare con un fascione turchese molto “fashion”. Tutto bello e ben fatto, nonostante qualche dettaglio migliorabile: vedendo l’insieme curato e sportiveggiante ci si aspetterebbe anche una pedaliera in alluminio, ad esempio. O un sedile regolabile elettronicamente almeno sul lato guidatore. Niente di drammatico, si tratta di dettagli, in fin dei conti.
DS4 e DS4 Crossback, il listino completo
A completare il quadro dell’abitacolo il touchscreen da cui accedere a navigatore, sistema di infotainment con bluetooth e da cui visualizzare l’ormai immancabile telecamera posteriore, che su una cabrio come questa serve, dal momento che il tetto dispone di un lunotto comprensibilmente ridotto. Il suddetto tetto è realizzato in tela ed è azionabile elettronicamente in pochi secondi fino a 120 km/h di velocità: chiuso garantisce una buona insonorizzazione, aperto, oltre al colpo d’occhio, offre una ventata d’aria fresca ma con pochi fruscii. Veramente ben progettato.
La guida è molto divertente: un turbo 165 cavalli su un’auto da 1240 kg non sono certo pochi e l’accelerazione 0-100 si ottiene in 8,3”, mentre la velocità massima sfiora i 220 orari. Il tutto da gestire con un cambio manuale a sei rapporti e uno sterzo consistente e preciso. In città ci si diverte, specialmente quando si decide di bruciare al semaforo il SUV al nostro fianco. Agile e maneggevole consente una guida molto dinamica, anche se l’assetto basso e i grandi cerchi da 17 pollici avrebbero bisogno di un asfalto ben più liscio di quello romano. Fuori città si può dare sfogo al motore e l’esperienza è gratificante, anche a livello di sound, col doppio scarico cromato che emette un bel rombo, quasi inaspettato. Si arriva subito ai 130 e verrebbe voglia di farci un giretto in pista: al termine del nostro tour il computer di bordo segnala una percorrenza media di 13 km al litro, ma guidando con un po’ più di parsimonia sul gas si può tranquillamente arrivare a 15. Anche se sarebbe un peccato…
Complessivamente DS3 con motore THP è un'auto dalla doppia anima: esteticamente chic (accanto al volante c’è il diffusore di fragranze…), nella versione della prova dimostra attributi “tosti” che la rendono ideale, banalizzando, per un pubblico femminile dal piedino pesante.