Fenomeno Jeep, la nuova Fiat è globale

Anima italiana ma nuovo cuore italiano per il marchio trainante del gruppo FCA, che negli ultimi quattro anni è stato protagonista di una crescita impetuosa. In attesa della nuova baby jeep su base Panda
Pasquale Di Santillo
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ROMA. I numeri viaggiano più veloci di qualsiasi parola, per quanto importante. E quelle di Sergio Marchionne lanciate a Ginevra perchè il mondo sapesse e capisse quello che è già accaduto nei fatti, erano figlie proprio di numeri incredibili, di una progressione inarrestabile che fanno di Jeep il brand con la crescita più impetuosa dell’ultimo quadriennio. Dal 2014 al 2017, il marchio nato a Toledo, Ohio, in piena Seconda Guerra Mondiale, è cresciuto fino a moltiplicarsi per quattro. E in una davvero singolare osmosi di un costruttore nato americano, diventato mezzo italiano sta finendo per sostituirsi, per importanza e peso commerciale, al marchio storico dell’Italia automobilara; la Fiat, l’ultra centenaria Fabbrica Italiana Automobili Torino.

STORIA. Già, i numeri viaggiano più veloci di qualsiasi parola. Ma poi sono le parole a sancire la storia. E il verdetto di Marchionne emesso in terra svizzera è stato, al solito, di un realismo quasi doloroso, senza possibilità di concessioni ai sentimenti, nemmeno per pezzi della storia del nostro Paese. «La strategia per Jeep è chiara - così parlò l’a.d. del Gruppo FCA a Ginevra -. Abbiamo cercato di svilupparlo in modo globale, abbiamo la conferma che diventerà il più grande brand del gruppo. E' un marchio eccezionale, su cui dobbiamo puntare. Sarà parte importante del piano che lanceremo il prossimo 1 giugno. La Fiat? Io capisco la sua storia centenaria, la sua importanza ma non dobbiamo essere emotivi, dobbiamo dare spazio a marchi piu? potenti, Fiat avra? il suo spazio in America Latina ma meno peso in Europa. Ha modelli importanti da sviluppare e lo spiegheremo sempre a giugno, la famiglia 500 dira? ancora la sua, come la Panda che da 15 anni porta avanti con tutti quelli che la realizzano un miracolo. Poi c’e? la Tipo, il pick up. Vedrete, lasciateci lavorare. La stessa Lancia , ha il suo pedigree incredibile, ho una Stratos, forse la macchina migliore mai fatta. Ma Lancia non tiene piu? il mercato. La concorrenza che incontriamo in questo segmento in Europa ci consiglia di non investire troppo. Fiat e? un simbolo, conviene fare dell’altro in altri posti...».

RECORD. E allora “all in”, tutto su Jeep. Il costruttore passato dalle 337.716 unita? vendute nel mondo del 2009, alle 1.388.208 del 2017! Otto anni di crescita consecutiva, cinque record di vendite assoluti e quattro anni di fila oltre il milione di vendite. Con indici di crescita che se trasferiti in Europa e soprattutto in Italia, l’autentico cuore del boom, tocchiamo livelli incredibili, soprattutto nel quadriennio 2014-2017: +350% in Europa, +750% in Italia. Qualcosa davvero di impensabile che ha indotto Marchionne e i suoi a dislocare gli investimenti sull’unico brand capace di fare numeri e profitti, per inseguire da una parte l’azzeramento del debito e nel frattempo finanziare le altre tappe del rilancio Alfa Romeo . Al Salone di Detroit e? stato infatti annunciato 1 miliardo di investimenti sullo stabilimento di Warren nel Michigan e di Toledo in Ohio, dove e? concentrata la produzione di RAM, ma dove oltre alla produzione della nuova Jeep Wrangler, verranno re- alizzati altri tre nuovi modelli in arrivo entro il 2020: Wagoneer, Grand Wagoneer e pick-up su base Wrangler, generando cosi? 2.000 nuovi posti di lavoro.

CUORE IN ITALIA. Ma se l’anima di Jeep era e rimane americana, non si puo? negare come l’attuale cuore sia tutto italiano. Perche? il modello che ha fatto e fa la differenza, quello che ha messo il turbo ai numeri di Jeep, sia la Renegade, il crossover SUV compatto, simbolo della nuova vita di Jeep. Il secondo modello del brand piu? venduto al mondo (nel 2017, 281.882 pezzi contro i 301.622 del primo, la Gran Cherokee); il primo in Europa (73.204 unita?) e in Italia che con i suoi 49.486 pezzi, ne rappresenta un buon 50%... E abbiamo in mente lo stabilimento di Melfi da dove la Renegade esce (insieme alla gemella Fiat 500X) per poi prendere la via dell’Oceano a bordo di navi container per una sorta di emigrazione commerciale al contrario. A giugno subito dopo il piano industriale arrivera? il restyling di Renegade, mentre da settembre in poi sbarcheranno nuova Cherokee e nuova Wrangler. Ma il cuore Italia per la Jeep battera?, e molto forte, anche nello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Dove pare sara? indirizzata la produzione del baby SUV Jeep, che sara? realizzato sulla base della Fiat Panda 4x4. Senza parlare dell’elettrificazione di tutta la gamma, pianificata secondo le parole del boss Jeep, Jim Manley, dal 2020 quando uscira? la versione ibrida della Wrangler. Inutile aggiungere che per maggiori dettagli e certezze varie bisognera? aspettare l’1 giugno quando Marchionne presentera? i programmi fino al 2022. Nel frattempo consoliamoci con i numeri di Jeep, la nuova Fiat. Globale, s’intende.


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