PARIGI - Gran soirée nel cuore di Parigi alla vigilia della Formula E: DS gioca in casa e invita amici e giornalisti nella propria sfavillante maison a due passi dagli Champs-Élysées tra esemplari unici, pellami pregiati e merchandise di lusso. Champagne a fiumi e si parte: anfitrione Yves Bonnefont, numero uno del marchio del Gruppo PSA, cui spetta il non facile compito di portare il neonato brand a svettare, unico transalpino al momento, con le arcinote tedesche e l'asiatica rampante Infiniti .
GAMMA ELETTRICA - A Bonnefont però preme maggiormente parlare di innovazione e della connessione che lega DS alla Formula E. Comprensibilmente: “Guardi la nostra E-tense (la concept coupé elettrica presentata allo scorso Salone di Ginevra Ndr), un ottimo esempio del traguardo che vogliamo raggiungere, con forme uniche e uno scatto 0-100 in 4”5. E garantisco che è una vera macchina, non una showcar. L'elettrico offre una coppia straordinaria, quindi grande piacere di guida, abbinata a zero emissioni. Entro qualche anno tutti i modelli DS saranno disponibili anche in versione ibrida e elettrica”.
FORMULA E - Logico quindi che l'esordio del marchio nel motorsport avvenisse in Formula E, un progetto giovane e proiettato verso il futuro (quest'ultima è sicuramente stata la parola più sentita durante il soggiorno ai piedi della Tour Eiffel) al pari di DS: “Lo sport, l'idea di sportività per noi è essenziale – prosegue – e subito dopo il marchio è nata la divisione DS Performance. La Formula E è stata una scelta scontata perché riguarda il futuro dell'auto e il futuro del pianeta”.
ESPERIENZA E INNOVAZIONE - Ma in soldoni (che alla fine sempre di soldi si tratta), perché uno dovrebbe scegliere una DS e non una blasonata tedesca? E qui Bonnefont esprime un pregevole esempio di patriottismo, mentre alle sue spalle scorrono sullo schermo le immagini delle gloriose DS del passato: “Perché noi rappresentiamo, oggi come 50 anni fa, lo spirit d'avangarde, esperienza e innovazione”. Che in definitiva si traduce in macchine ben fatte ma soprattutto eleganti e circonfuse di quell'appeal un po' spocchioso tipico delle parigine. Della serie: magari ce ne sono di più belle in giro, ma certamente sono le meglio vestite.