Da Alghero, nel sassarese, a Bosa, nell’oristanese, un serpentello tutto curve insegue selvaggiamente il mare, giocando a rimpiattino tra gli scogli, e per decine di chilometri non si vede una casa. Pochissimo traffico, buon asfalto, goduria. Per questo i motociclisti l’hanno eletto “strada da moto”. la sequenza costiera delle provinciali 105 e 49, veloce alternarsi di curve sospese tra spopolati panorami marini, è infatti tra le preferite dell’isola. Che i “continentali” non sempre sanno. Così molti, per scendere verso Oristano, optano per l’alternativa di villanova Monteleone, sebbene pure goduriosa. l’ideale sarebbe percorrerle entrambi, possibilmente a favore di panorama, cioè in rotazione antioraria. Ecco come. Dal centro di alghero, dove ognuno giunge in base al molo di sbarco (di solito Cagliari, Olbia o Porto Torres, cioè dall’asse della statale 131 Carlo Felice), si seguano le indicazioni per “Bosa SP10” lungo il vialone Giovanni XXIII, girando poi a destra.
I primi panorami di mare appaiono al termine della periferia. Ma è solo un assaggio. Si scaldano le gomme e si supera una breve zona residenziale e agricola, con uliveti e ville. Il cartello che segna il km 7 preannuncia via libera ai giochi. Dopo qualche curvove e le ultime costruzioni, ecco il profilo magico della costiera deserta. Si tratta di un percorso piuttosto veloce e dall’asfalto buono, dove anche le grosse sportive trovano appagamento. Sempre considerando, ovvio, i possibili turisti, magari in camper a lato strada, specie in periodo estivo. Si consideri poi che fino a Bosa non s’incontra benzina ma ci si può avvalere di qualche recondito “pit stop”, magari nascosto dalla strada, come il ristorante pedramare al km 13, oppure il camping di Torre Argentina, al km 38 (7 della Sp49). Gli ultimi rettilinei conducono infine all’abitato di Bosa, affacciato sul Fiume Temo. Qui comincia, volendo, il percorso alternativo di ritorno verso Alghero. Basta imboccare la Sp19 per Motresta, poi la Sp12 per Villanova e infine la SS292. Un anello, totale 100 km: a scendere il mare, a salire la tipica macchia mediterranea dell’interno sardo. Ma più veloce la prima, un po’ più misto stretto la seconda.
MANGIARE
Alghero Le squisite, pregiatissime aragoste locali si possono gustare in tutta la loro freschezza e bontà allo storico ristorante “La Lepanto”, affacciato in piazzetta con vista mare, nelle due versioni, “alla catalana”, cioè bollite e servite con sale, pepe e olio d’oliva, e “all’algherese”, in insalata di pomodori crudi e cipolle. Ambiente raffinato (tel. 079- 979116).
Bosa La trattoria “Sa Nassa” di Bosa è specializzata in cucina regionale a base di pesce, tra cui spicca l’antipasto “s’Azada”, composto di razza e gattuccio, gli spaghetti ai ricci, raviolini al nero di seppia con bottarga, l’aragosta alla bosana. Nella carta dei vini una rinomata Malvasia di propria produzione (www.trattoriasanassa. com).
DORMIRE
Alghero Il campeggio La Mariposa di Alghero è il primo complesso ricettivo all’aria aperta sorto in Sardegna. Si affaccia sul mare della Riviera del Corallo, sotto una pineta che si protrae fino alla spiaggia di sabbia bianchissima. Tutti i servizi e possibilità di bungalow. Aperto da aprile a ottobre. In bassa stagione, 10 Euro per persona, moto e canadese gratis (www.lamariposa. it).
Bosa Nel cuore della città antica, affacciato sul fiume Temo, “Corte Fiorita” è un albergo diffuso caratterizzato da diversi edifici storici sapientemente restaurati e dotati di ogni comfort. Trenta stanze suddivise in varie sedi, tra palazzetti del ‘700 e le tipiche case torri colorate, dominate dal Castello dei Malaspina. A partire da 45 Euro la singola (tel. 0785-377058, www. albergo-diffuso.it).
ALTRI SPUNTI
Anima catalana Alghero è definita la piccola Barcellona di Sardegna per via della sua anima catalana. Oltre a passeggiare per i Bastioni spagnoli, ci si dedichi allo shopping, magari cercando gioielli nell’atelier dell’orafo Franco Marras, celebre per le creazioni in corallo rosso di Alghero, il più pregiato del Mediterraneo (www.corallidisardegna. it). Immancabili poi i 28 km panoramici fino all’improssionante falesia di Capo Caccia (SS127 e SP55), circondata da grotte marine. Sulla strada c’è anche l’interessante Nuraghe Palmavera (visite tutti i giorni, 9-19). Un altro bel nuraghe, il Nuraddeo, unico ad aver conservato tutta la torre compreso il piano superiore, si trova sulla SS292, circa 12 km da Bosa, passato l’abitato di Suni. Bosa è dominata dal castello di Serravalle o Malaspina (XII-XIII sec.), uno dei monumenti meglio conservati della presenza pisana in Sardegna. Si visita a pagamento, (10-13 e 15:30-18). Sul lungofiume Temo, affacciato di pittoreschi e coloriti edifici, si vedano le antiche concerie “Sas Conzas”. A Montresta, da ammirare i molti murales sulle case, anche di firme famose.