Triumph, la nuova Bonneville è tecnologica

La classic di successo della Casa britannica è stata completamente rinnovata: nuove linee, nuovo telaio ma soprattutto nuovo motore da 1200, raffreddamento a liquido ed elettronica degna di una… MotoGp
di Federico Porrozzi
6 min

Negli ultimi anni, il mercato delle due ruote ha vissuto una drastica inversione di tendenza: dalla guida supersportiva delle moto esageratamente pistaiole, il cuore di gran parte dei motociclisti moderni è passato a battere più forte per le moto classic: posizione di guida rilassata, linee tradizionali (con un occhio al passato) e potenza limitata. Godersi le due ruote senza esasperazione è il “must” del motociclista del secondo decennio degli anni Duemila.

ICONA DI STILE - Il modello che, per “anzianità” di presenza sul mercato, per stile e per tradizione meglio rappresenta questo felice settore delle due ruote è firmato dalla Triumph ed ha un nome storico importante: Bonneville. Nata nel 1959 e ispirata nel nome al luogo simbolo dei tentativi di record di velocità di quegli anni (“Bonneville Speedway, appunto), ha avuto un grande successo commerciale in oltre cinquant’anni di storia.

ATTESO DA TEMPO - L’ultimo vero restyling di questo modello, se si esclude un ritocco estetico e tecnico datato 2009, è di quindici anni fa. Per questo motivo, la “nuova Bonnie” era tanto attesa dagli appassionati e dagli addetti ai lavori. E Triumph ha deciso di svelarla pochi giorni fa, poco prima dell’evento più atteso della stagione: l’EICMA di Milano di metà novembre, dove la classic inglese sarà certamente tra le più ammirate. Il prezzo? Per ora, da Hinckley, nessuna indicazione a riguardo. Ne sapremo di più in occasione della fiera lombarda.

VERSIONE DATATA - A dire la verità, di aggiornamenti la Bonneville ne aveva proprio bisogno. Va bene la tradizione e lo stile classico ma è vero che i possessori dell’ultima versione di questa moto giravano ancora con il raffreddamento ad aria, con un motore datato e con poca elettronica. Che, in questi anni, fa rima con sicurezza. Proprio su questo e su altri azzeccati particolari hanno lavorato gli ingegneri inglesi prima di svelare il nuovo modello. Andiamo per ordine.  

T120: ECCOLA! - Il design è lineare e pulito, come da tradizione Bonneville e a saltare all’occhio, oltre al colore del serbatoio che riprende anche i parafanghi (più lunghi rispetto alla vecchia versione) sono i particolati cromati come stemmi, maniglione, frecce e faro, cerchi a raggi, doppi collettori di scarico e silenziatori a cerbottana. E il motore, ovviamente. 

E’ CRESCIUTO! - Il profilo del motore integra particolari estetici derivati dalle Bonneville degli anni ’60. La stessa attenzione è stata prestata alle finiture, con coprimotore in alluminio spazzolato ed eleganti dettagli in bronzo.
Il propulsore scelto è il nuovo bicilindrico da 1.200 cc raffreddato a liquido (finalmente!), con doppi corpi farfallati. È progettato per offrire più coppia sin dai bassi regimi realizzato per uno stile di guida di gran moda in questi tempi: il modern classic. Quando ci si vuole divertire, però, non manca lo spunto, visto che la coppia massima di 105 Nm a soli 3.100 giri/min, oltre il 54% in più rispetto alla generazione precedente e l’acceleratore ride-by-wire assicura una risposta istantanea all’azione della manopola del gas e risparmio alla voce “carburante”. Bello lo scarico a cerbottana, che regala il caratteristico sound di un bicilindrico inglese.

ARRIVA L’ELETTRONICA – La nuova “Bonnie” è un trionfo di tecnologia. I puristi del genere, probabilmente, storceranno il naso ma i più tirano un sospiro di sollievo. Serviva ed è arrivata. Sul nuovo impianto frenante (anteriore a doppio disco) c’è l’ABS mentre l’acceleratore sfrutta il sistema ride-by-wire (Rain e Road le modalità utilizzabili a seconda delle condizioni della strada) con il traction control disinseribile. Sul nuovo modello c’è la frizione antisaltellamento, più leggera nell’inserimento e più piacevole da azionare soprattutto nelle lunghe distanze.

MANOPOLE RISCALDATE E LUCI A LED – Il gruppo ottico anteriore  è DRL a LED è più efficace e duratura nel tempo. Tra le altre novità presenti su questa nuova versione, da segnalare le manopole riscaldate di serie (con tre setting diversi), la presa USB installata sul cannotto di sterzo (utile per la ricarica dello smartphone) e il comodo cavalletto centrale. 

La T120 ha un’anima turistica: maniglione passeggero, posizione di guida comoda e… presa USB

SI VEDE LA MARCIA INSERITA - La nuova strumentazione doppia con tachimetro e contagiri è ricca di funzioni, con quadranti in 3D che integrano un sistema di menu digitali. Tra gli indicatori fondamentali, azionabili anche attraverso il nuovo blocchetto comandi, la modalità di guida (Road o Rain), la marcia inserita, contakm parziale e totale, l’autonomia residua, consumi medi, livello carburante, disattivazione del traction control e ABS. Disponibili anche altri accessori opzionali che possono essere gestiti tramite il display del quadro strumenti, fra cui il cruise control.

160 ACCESSORI - Quattro le colorazioni disponibili per la T120: Cranberry Red e Aluminium Silver, con filettature verniciate a mano, Jet Black e Pure White, con filettature verniciate a mano, Jet Black e Cinder Red.
Ricca, come sempre, la lista degli accessori disponibili aftermarket: sono oltre 160 e tra questi spiccano la frizione cromata e le decorazioni per alternatore e corpo farfallato. Oltre ai kit urban, brat tracker e scrambler c’è anche il prestige, che richiama la tradizione di questa moto: tra le dotazioni, lo stemma 4 Bar per il serbatoio, la sella nera a coste con cuciture, le frecce a LED nere e le manopole nere a botticella. 


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