Yamaha TMAX: scooter… sempre più moto

Nel 2017 il TMAX si fa in tre. Alla versione standard sono affiancati gli allestimenti SX e DX, “ricchi” di elettronica. Motore eccezionale, ciclistica e prezzi da moto premium. Ormai è difficile chiamarlo scooter…
dal nostro inviato Riccardo Piergentili
6 min

CAPE TOWN - Le staccate, le pieghe e le emozioni di una moto, la versatilità di uno scooter e la possibilità di viaggiare a lungo senza affaticare un muscolo e senza essere costretti a sopportare il fastidioso rumore dell’aria deviata dal casco. Non si tratta di un sogno ma del TMAX, lo scooter che quindici anni fa voleva essere l’anello di congiunzione con il mondo della moto e che oggi, sia per merito delle sue evoluzioni, sia per una questione di prezzo, è diventato una valida alternativa alla moto. 

LA RIVOLUZIONE INTORNO AL MOTORE - Il TMAX costa un po’ più di prima (11.490 euro franco concessionario) ma offre anche molto più di prima. Il design è inedito, “anabolizzato”, per migliorare la protezione aerodinamica e per permettere di riporre o un casco integrale o due caschi jet nel vano sottosella. Il motore era un capolavoro, ora è eccellenza. La ciclistica è stata rivoluzionata, perché è cambiata la posizione del motore nel telaio, il forcellone è stato allungato di 40 millimetri e la sospensione posteriore progressiva identica a quella di una moto. Insomma, se il nuovo TMAX non è una rivoluzione, poco ci manca.

UN MODELLO, TRE VERSIONI - Fino a oggi Yamaha ha venduto qualcosa come 230.000 TMAX, che è diventato uno dei maggiori successi commerciali nella storia della Casa di Iwata. Il bicilindrico giapponese è un mito e sembra che il pubblico non si accontenti più della sua eccezionale normalità. Gli utenti chiedono delle versioni speciali e sono disposti a spendere per averle, così Yamaha, partendo dalla nuova base tecnica, ha costruito anche il TMAX SX e il TMAX DX. Il primo costa 12.290 euro franco concessionario e aggiunge la doppia mappatura della centralina (Sport e Touring) e il My TMAX Connect, un sistema, sviluppato con Vodafone, che attraverso una scheda SIM mette in comunicazione lo scooter con una centrale operativa, sempre in grado di rintracciare il veicolo.

VITA DURA PER I LADRI - Attraverso a My TMAX Connect, grazie a una app, si possono anche analizzare gli itinerari di viaggio e numerose funzioni legate al GPS. My TMAX Connect, però, è stata principalmente sviluppata per disincentivare il furto del mezzo, oggi reso più complesso anche da un blocco del cavalletto centrale, che si aggiunge a quello dello sterzo. Forse non resisterà agli assalti di Lupin, però, da domani, chi vorrà un TMAX senza pagarlo avrà una vita meno facile…. La versione DX, che costa 13.390 euro franco concessionario, aggiunge a tutto questo anche il cruise control, il parabrezza regolabile elettronicamente e le manopole e la sella riscaldabili, con cui il TMAX si trasforma in una moto da turismo. Da segnalare, infine, che tutte le versioni sono predisposte alla connessione con l’airbag D-air di Dainese e hanno il traction control e l’ABS. 

COME UNA MOTO - Apri il gas e senti quel corposo sound di scarico, accompagnato da un sibilo che proviene dalla trasmissione. Il bicilindrico romba e l’accelerazione è emozionante. Arrivi in curva, freni, in un attimo il TMAX si accuatta, senza scomporsi. È basso e lungo ma mai impacciato e raggiunge velocemente il punto di corda della curva, evidenziando una maggiore precisione direzionale rispetto al passato. Riaprendo l’acceleratore il motore sale rapidamente di giri ma, anche con la mappa Sport, l’erogazione è progressiva, la trazione abbonda e a gestire le emergenze ora pensa un controllo di trazione che funziona egregiamente. Nei cambi di direzione il TMAX non ha perso maneggevolezza, perché è dimagrito 10 kg. Lo scooter Yamaha danza da una curva all’altra, nel traffico si guida come un 150 e se c’è bisogno di viaggiare… basta alzare il plexiglas del cupolino iniziare a macinare chilometri. Così facendo la protezione dall’aria è elevatissima, migliore rispetto a quella di molte moto. Quando il parco giochi chiude, basta un click per ammutolire il motore; ne sono sufficienti due per inserire il bloccasterzo e ce ne vogliono tre per attivare il blocco del cavalletto. Come sulle moto premium, l’elettronica abbonda e vale lo stesso per la guidabilità e la versatilità. Ora il TMAX può essere usato davvero al posto di una moto senza rimpiangere la moto, però, all’occorrenza (in città), torna a essere uno scooter. Una magia che costa, d’accordo, ma se in molti sono disposti a spendere oltre 11.000 euro per averlo, un motivo ci sarà. Anzi, per dirla tutta, i motivi sono molteplici...

CI PIACE… NON CI PIACE - Neanche il TMAX è perfetto e anche se un progetto sano è stato migliorato (risultato non scontato...), alcune scelte convincono, altre meno. Il manubrio è stato finalmente alzato ed ora il comfort è migliorato, però, a causa del riposizionamento (avanzato) del motore la pedana è stata accorciata ed ora è impossibile arretrare i piedi ed usarli come punto di appoggio quando si guida di buon passo. Inoltre, l’apertura del vano porta oggetti posizionato sul lato destro del retroscudo è un po’ macchinosa. Infine, la taratura del sistema molla/ammortizzatore posteriore ha una risposta un po’ secca sulle buche più profonde. Dettagli che non pregiudicano l’ottimo giudizio complessivo, che merita un voto alto anche per merito delle finiture di elevata qualità. D’altronde... anche l’occhio vuole la sua parte. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA