«Mio nonno aveva Di Stefano, mio padre Sivori, a me è toccato Maradona. In una scala argentina è andata male su base sociale e benissimo nella misura degli idoli. Loro hanno avuto il lavoro garantito e nessun indugio nelle scelte di vita, io il più grande calciatore di tutti i tempi». Comincia così questo bel libro, molto divertente, dove l’autore rivive la propria storia in parallelo alla carriera, vissuta fra trionfi e cadute - del numero 10, che - lo dimostra proprio il Mondiale in Russia - è sempre il solito personaggio eccessivo e straordinario. D’altra parte, Ciriello fu tra i pochissimi fortunati - lui non si ricorda nemmeno perché era lì, sul prato del San Paolo, a pochi metri dal grande Diego - a vivere in diretta la prima volta di Maradona davanti al suo pubblico, e così la sua crescita di adolescente va di pari passo con la stagione dei trionfi del Napoli di Ferlaino, sullo sfondo di una città che stava vivendo la primavera della rinascita e che era legata indissolubilmente al grande Diez, tanto in certi giorni da vederlo dappertutto («tutti se l’erano ritrovato al battesimo del nipote, alla comunione del cugino, al matrimonio del fratello o dello zio, tutti erano amici di uno che era fidanzato con la cameriera di casa Maradona…»), in un connubio che dura ancora adesso.
MARADONA E’ AMICO MIO, di Marco Ciriello, prefazione di Emanuela Audisio; edizioni 66THA2ND, 181 pagine, 16 euro.
Wimbledon è alle porte, con il fascino immutabile dei suoi campi in erba, delle tenute da gioco finalmente immacolate, libere da teschi o fasce in diagonale. Ecco tre libri per cominciare ad assaporare quell’atmosfera: cominciamo dallo Scriba del tennis per eccellenza, da Gianni Clerici che a Wimbledon ha anche giocato (straordinario il racconto del suo primo viaggio da Como a Londra, anno 1953, a bordo di una Fiat Topolino) e che ripercorre attraverso gli articoli del tempo 65 anni di storia del torneo. Dal tennis dei gesti bianchi di Drobny e Laver ai colpi immortali di Federer, dal genio della Navratilova ai muscoli delle Williams, c’è tutto Clerici, tra curiosità e inarrivabili spunti tecnici, ritratti dei protagonisti e deliziose divagazioni su quello che Giorgio Bassano definì “il Vaticano del Tennis“.
«La palla lanciata sale, e per un secondo sembra restare sospesa, in attesa, collaborando, come sembra sempre che le palle facciano con i grandi giocatori». Un altro grande scrittore: David Foster Wallace amava il tennis - fu anche giocatore di buon livello - e in questa celebre raccolta di racconti trovano spazio anche due interventi sullo sport della racchetta. Niente “Federer moments”, questa volta, ma il ricordo dei suoi tentativi di migliorarsi come atleta del college e un delizioso ritratto di Michael Joyce, tra i giovani americani più interessanti degli Anni Novanta, visto come l’esempio perfetto di concetti come, scrive l’autore, “la scelta, la libertà, i limiti, la gioia, l’assurdità e la completezza dell’essere umano“. Joyce - che fu anche uno dei primi allenatori della Sharapova - raggiunse al massimo il 64º posto nel ranking ATP, ma grazie a Foster Wallace ha raggiunto egualmente un certo grado di immortalità.
Leggi un manuale e sembra tutto facile, con il risultato alla portata di ogni comune mortale. La verità, purtroppo, è un po’ diversa, e quindi non siamo certi che questo libro ci possa rendere simili ai campioni che amiamo. Lo spunto però è azzeccato: per spiegare il tennis e i suoi colpi, l’autore ha chiesto consigli e piccoli segreti ai grandi interpreti di questo sport, che si sono prestati volentieri. Il risultato è divertente e comunque istruttivo: d’altra parte, chi non prenderebbe lezioni di servizio da Sampras e Raonic, di dritto da Toni Nadal e Steffi Graf, di rovescio da Wawrinka e Gasquet. E poi Becker che prova a insegnare come si effettua la voleé in tuffo, Chris Evert come vincere sulla terra battuta, Greg Rusedski in cosa consiste il vantaggio di essere mancini, Wilander come si battono i mancini, Ivanisevic come… si convive con le voci che imperversano nella propria testa. Insomma, non sappiamo se questo libro ci trasformerà in campioni ma è comunque da non perdere per ogni appassionato.
WIMBLEDON, sessantacinque anni di storia del più importante torneo del mondo; di Gianni Clerici, Mondadori Editore, 786 pagine, 20 euro.
TENNIS, TV, TRIGONOMETRIA, TORNADO (e altre cose divertenti che non farò mai più); di David Foster Wallace, Minimum Fax Editore, 387 pagine, 16 euro.
GAME, SET E MATCH, le lezioni segrete dei grandi campioni per il tuo tennis; di Mark Hodgkinson, Edizioni Piemme, 264 pagine, 17,50 euro.