MILANO - Un libro che parla degli arbitri. O se preferite “del solo vero nemico dell’italiano”, la definizione di arbitro data da Ennio Flaiano, noto sceneggiatore-giornalista scomparso negli anni ’70. “Gli arbitri viaggiano da soli”, scritto dal giornalista Giulio Mola, racconta anche attraverso la prefazione di Paolo Casarin e l’introduzione di Fabio Ravezzani, la vita dei direttori di gara tra offese, aggressioni e tanti altri episodi che a volte rivelano la poca sportività che esiste nel mondo del calcio italiano, anche a livello giovanile.
“Una volta cresciuta l’esperienza sul campo - ha scritto Casarin nella prefazione del volume -, la solitudine dell’arbitro mi sembrò una qualità da conquistare gradualmente, più che una via di fuga. La solitudine ti permetteva di aumentare la concentrazione, poteva assumere anche l’efficacia di un’armatura psicologica in grado di separarti dalla pressione che, inevitabilmente, finiva per investirti”. Oltre trecento pagine di racconti che illustrano un mondo sconosciuto ai più e che merita attenzione.