10 cose da sapere sul Carnevale

Festa in maschera. Qualcosa in più da sapere sul periodo dell'anno durante il quale ogni scherzo vale
8 min

1 - Carnevale rosa di Colonia

A Colonia, il Carnevale è una cosa seria, un'occasione ufficiale che le donne hanno per prendere letteralmente possesso della città. Alle ore 11.11 del 11/11 di ogni anno qui si inizia celebrando l'entrata della “quinta stagione” mentre il giovedì grasso è interamente dedicato al girl power: con forbici alla mano le donne se ne vanno in giro per le strade a tagliare cravatte ai malcapitati e a dispensare baci. Il martedì' grasso, invece, è la volta del corteo conclusivo. Immancabili i fiumi di birra.

 

2 - Come nascono i coriandoli

L’usanza di gettare sulla folla in festa granturco, arance, gusci d’uovo e monetine per rallegrare l’atmosfera è antica tanto quanto la prima celebrazione. A partire dal XVI secolo, però, si iniziarono a produrre confettini profumati derivati dai frutti del coriandolo rivestiti di zucchero o gesso. Oggettini assai costosi che l’ingegnere milanese Mangili, nel XIX secolo, pensò di sostituire con i dischetti di scarto dei fogli bucherellati. Così nacquero i coriandoli.

 

3 - La caccia al Salvanél

All’interno dell’Egetmann, la sfilata di carnevale tipica dell’area geografica delle Alpi Orientali che si tiene nel giorno del martedì grasso, la figura del Salvanél, o uomo selvaggio, è l’unica ad indossare una maschera, quella tipica da coniglio ricoperta da stracci e fogliame: riprendendo la tradizione precristiana, egli rappresenta l’inverno e viene rincorso da un cacciatore, simbolo del periodo estivo, che a fine parata lo uccide segnando l’inizio della bella stagione.  

 

4 - Il Carnevale più lungo d’Italia

È la città di Putignano, in provincia di Bari, a detenere un simile primato: infatti, qui l’inizio ufficiale del Carnevale coincide addirittura con il 26 dicembre, il giorno di Santo Stefano, patrono del paese, nonché giorno delle Propaggini. Si narra che proprio in quel giorno del lontano 1394, durante la solenne traslazione delle reliquie del Santo da Monopoli a Putignano, alcuni contadini si unirono al corteo sacro con canti e balli che nei secoli acquisirono un carattere sempre più critico e satirico.

 

5 - Il Carnevale più antico d’Italia

Questo è un primato tra i più contesi da molte città dello stivale. Documenti alla mano, tolti i culti della tradizione pagana, pare che sia Venezia a detenerlo grazie all'editto del 1296, con il Senato della Repubblica dichiarava festivo il giorno precedente la Quaresima. A quei tempi il fermento per il Carnevale iniziava già in ottobre, anche se il vero intensificarsi dei festeggiamenti iniziava con l’Epifania e culminava prima del Mercoledì delle Ceneri.

 

6 - Il “Processo del Carnevale”

In molte regioni italiane i festeggiamenti per questo periodo dell’anno sono soliti concludersi con un rito assai particolare: nelle principali piazze si svolge, infatti, un vero e proprio processo che vede protagonista un fantoccio, personificazione del Carnevale, capro espiatorio di tutti i mali dell’anno precedente. La sua condanna, con tanto di lettura del testamento, e uccisione (per impiccagione o più spesso al rogo) sono di buon auspicio per l’anno appena iniziato.

 

7 - Perché ci si maschera a Carnevale

 Lo scopo per questa antichissima usanza è duplice, l’origine (precristiana) è la stessa. Già dai tempi dei latini, durante il periodo dei Saturnali, l’odierno Carnevale, ogni tipo di gerarchia veniva sovvertita dando luogo ad un’inversione dei ruoli sociali facilitata dal confondersi delle proprie sembianze attraverso scherzose maschere. Inoltre, in epoche ancora precedenti, le stesse venivano utilizzate per spaventare gli spiriti dei defunti.

 

8 - Carnevale rinascimentale di Ferrara

Tra maschere, giochi di fuoco e sbandieratori, nelle vie del centro storico di Ferrara, patrimonio dell'Unesco, durante il periodo di Carnevale ci si può trovare rapiti in un vero e proprio viaggio nel tempo. Non è strano, infatti, imbattersi in duchi, duelli, tornei cavallereschi e spettacoli danzanti che ripropongono tutto lo sfarzo dell'epoca Rinascimentale. Filo conduttore della festa è poi il teatro delle maschere greche, molto care alle corti ferraresi dell'epoca.

 

9 - Carnevale Romano

Direttamente dai Saturnalia latini, nella Capitale del X secolo era già in uso festeggiare il Carnevale con canti e balli nei pressi del Monte Testaccio per rievocare questa celebrazione storica. Dalla metà del XV secolo, per volontà di Papa Paolo II, iniziò a svolgersi nell'odierna Via del Corso. Alla fine del '700 risale invece la tradizionale maschera romana di Rugantino, “er bullo de Trastevere”, un giovane tanto arrogante e strafottente quanto in fondo buono ed affabile.

L’edizione 2016 continua fino al 9 febbraio. Piazza Navona sarà animata dagli Sbandieratori e Musici di Velletri, dai Tamburini del Palio del Velluto di Leonessa e dal Gruppo Musici di Torre Orsina, in attesa che prenda il via l’evento più atteso del rinato Carnevale romano: la Sfilata equestre, coordinata da Alessandro Salari, che quest’anno tornerà ad animare Piazza Navona, luogo storico dei grandi eventi carnascialeschi della Roma medioevale e rinascimentale.

 

10 - Frictilia: gli antenati delle frappe

Se i Saturnali dei Latini sono da considerarsi gli antenati del nostro Carnevale, i frictilia sono senz'altro quelli delle moderne frappe. Dolcetti di farina di farro e uova fritti nel grasso di maiale e guarniti con il miele, venivano venduti per strada da donne anziane con il capo cinto d'edera. Da allora, nonostante le mille varianti regionali che le vogliono al forno, spolverate di zucchero o coperte di cioccolato, la ricetta di base si è conservata invariata.

 

Photo Credit: ROBBIHUNER


© RIPRODUZIONE RISERVATA