Un anno davvero importante per il Teatro Eliseo. Domani sera, infatti, si aprirà ufficialmente la stagione del Centenario e a inaugurarla sarà un grande artista, Luca Barbareschi, protagonista di una delle commedie più amate nella storia del teatro, Cyrano de Bergerac. La figura di Cyrano – e il suo rinomato naso – è entrata di diritto nell’immaginario popolare tanto che le sue vicende sono state tradotte, adattate e interpretate moltessime volte.
Cyrano de Bergerac è un inno al teatro, alla poesia, alla cultura che può essere rivoluzionaria. Il protagonista è un poeta che combatte i giganti, che si spinge verso il cielo, come se davvero la meta fosse un pianeta nuovo, luminoso, governato dalla leggerezza delle parole e del canto. È uno dei personaggi più amati del teatro: brutto ma bello per il suo ingegno, per il suo essere temerario. Una figura estremamente moderna, simbolo di coerenza e di libertà, a metà tra storia e mito. «Per mettere in scena il Cyrano abbiamo giocato con il Teatro Eliseo. Abbiamo denudato e ‘sbotolato’ il palcoscenico, fatto vibrare le sue pareti irregolari istallandoci una quadreria, abbiamo giocato con i cambi a vista, di spazi e di ruoli, e fatto di tante corde teatrali un albero», afferma la regista Nicoletta Robello Bracciforti. «L’arte ha una funzione molto concreta e il palcoscenico del teatro è il luogo per celebrarla. La libertà di Cyrano, la sua scelta radicale di rivelare la verità, seduce, irrita e non lascia indifferenti».