Maurizio Mattioli rende omaggio al grande Aldo Fabrizi. Lo interpreta, lo reinventa, diventa lui. Al Teatro Tirso De Molina, dal 9 al 27 maggio, va in scena “E qua so io” (regia Giuseppe Manfridi) con un Fabrizi che racconta se stesso in un viaggio introspettivo che lo lega all’unico altro Mastro Titta del celebre “Rugantino” di Garinei & Giovannini. E così Mattioli, fiero di poter vestire il ruolo di un’icona della romanità, ha deciso di salire a bordo di un tram e rispolverare la vecchia figura del bigliettaio per rivivere le emozioni del film “Avanti c’è posto”, proiettato per la prima volta nel 1942, con il quale la popolarità di Fabrizi si affermò oltre i confini regionali. A spasso per le bellezze di Roma sul Tram Jazz, uno dei mezzi storici dell’Atac restaurato e risistemato come ristorante e sala concerto, l’attore accoglierà il pubblico, verificherà la validità dei biglietti e regalerà un’avventura in musica decisamente a sorpresa. Insolito fuori programma, prima del debutto del nuovo spettacolo, il presupposto per dare vita ad un tributo sincero, pieno di colpi di scena ricordando un teatro di varietà che è ormai parte radicata della nostra cultura e del nostro costume. Una narrazione concreta dell’ultima stagione di Fabrizi, quando viveva accudito da una delle sorelle e inondato di ricordi.