A Roma è tempo di Spaccanapoli

Una dirompente macchina comica che attraversa il paesaggio umano dell'Italia, ecco lo spettacolo di Ruggero Cappuccio, in scena fino al 7 maggio al Teatro Quirino
A Roma è tempo di Spaccanapoli
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Dopo aver inaugurato la riapertura dello storico Teatro San Ferdinando a Napoli (2015), dopo aver vinto il Premio le Maschere 2016 come Migliore autore di novità italiana, ora Spaccanapoli Times è protagonista a Roma fino al 7 maggio.

Lo spettacolo scritto e diretto da Ruggero Cappuccio non è altro che una dirompente macchina comica che attraversa il paesaggio umano dell’Italia di oggi con spregiudicata velocità. Lo stesso Cappuccio veste i panni di Giuseppe Acquaviva, il protagonista della vicenda - uno scrittore che pubblica le sue opere in assoluto anonimato e vive tra i binari della stazione centrale di Napoli -, accompagnato sul palco da Giovanni Esposito (Romualdo Acquaviva), Gea Martire (Gabriella Acquaviva), Marina Sorrenti (Gennara Acquaviva), Giulio Cancelli (Norberto Boito) e Ciro Damiano (Dott. Lorenzi).

La scena si apre con una riunione degli Acuqaviva nella vecchia casa di famiglia in un palazzo in via Spaccanapoli. È proprio la presenza di tutti e quattro i fratelli nella casa dove hanno trascorso insieme l’infanzia a innescare un esilarante corto circuito tra passato e presente. I quattro fratelli sono disorientati dall’attualità, vivono in dimensioni mentali e fisiche estreme, concretizzando sulla vita punti di vista e interpretazioni follemente comici e totalmente diversi. 

Il testo di Cappuccio si materializza in un italiano che slitta sul terreno delle lingue del Sud, irrorandosi di anglicismi erosivi su cui regna sempre il ridere e il sorridere in cui la comicità volontaria, sferzante e innocente, diventa una lente d’ingrandimento per leggere la realtà del male di vivere con impeto tagliente e irriguardoso.


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