«Uno spettacolo che speriamo possa dire qualcosa ai ragazzi che magari si sentono “diversi” per condizione sociale, forma fisica, solitudine un Pinocchio che possa dire ancora tanto a quei ragazzi che non trovano il coraggio di reagire alle ostilità della vita o che per timore non riescono a chiedere aiuto a chi gli sta accanto. Ed è con loro che condivideremo la più bella fiaba italiana mai scritta». Così il regista Roberto Gandini ci racconta il suo Pinocchio che andrà in scena da domani al 7 aprile al Teatro India. Un Pinocchio che prende vita ovviamente dal famoso libro di Carlo Collodi e che viene interpretato dai 12 ragazzi, con disabilità e non, del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli. Perché la storia di Pinocchio è la storia di un diverso che cerca e vuole diventare agli altri affrontando tutte le sfide che la vita gli propone. Pinocchio è sensibile, generoso, sfortunato e con tanti difetti ma con tanto tanto coraggio.
Lo spettacolo diretto da Roberto Gandini mette in scena un Pinocchio cosciente della sua “diversità” che si fa amare e odiare attraverso i suoi pregi e i suoi difetti. Sul palco verranno rappresentate tutte le famose vicende del burattino: dagli accadimenti drammatici (Pinocchio impiccato, la Fata Turchina che appare come fosse una bambina morta) a quelli comici e ironici (Pinocchio in prigione perché innocente, Pinocchio che dice le bugie), fino al noto lieto fine.
“Le avventure di Pinocchio” si inseriscono nella rassegna “Il teatro fa grande” che vuole avvicinare il pubblico giovanile al teatro che deve essere anche strumento per formare le prossime generazioni di spettatori e sperimentare nuove modalità di condivisione familiare e scolastica del teatro