In questi ultimi anni sono numerosi i casi di violenza sulle donne che hanno fatto scalpore. Se ne parla ovunque, basta accendere la tv per assistere all’ennesimo servizio sul femminicidio. Viene però da chiedersi, perché queste vicende emergono così prepotentemente solo adesso? «Non perché prima non ci fossero così tanti episodi come negli ultimi anni, solo perché finalmente se ne parla» è la risposta dell’attrice Valeria Perdonò che, nel suo spettacolo Amorosi Assassini in scena al Brancaccino da domani fino al 19 marzo, ha voluto approfondire questo tema.
«Qualche anno fa il Telefono Rosa di Mantova mi chiese di occuparmi della questione, parlarne a teatro, dare vita al problema, raccontare episodi, commentare e metterci del mio, ma io non sapevo da dove cominciare. Erano e sono troppi i casi!». L’ispirazione arriva con il libro Amorosi Assassini, edito da Laterza nel 2008 e capitato per caso nelle mani di Valeria. In questo saggio, tredici giornaliste e scrittrici raccontano casi di violenza sulle donne accaduti in quell’anno. Davanti a una maggioranza schiacciante di vicende terminate in maniera tragica, ecco un barlume di speranza: la storia di Francesca Baleani, contenuta del saggio, ha un lieto fine. La ragazza, infatti, riesce a salvarsi e a rifarsi una vita. La vittoria di Francesca è stata la scintilla per lo spettacolo, uno spettacolo che Valeria Perdonò ha voluto far diventare un monologo basato proprio su questa meravigliosa donna e sulla sua rinascita.
«La storia di Francesca Baleani fa da filo conduttore insieme a citazioni, canzoni e riflessioni. Da Esiodo alla Merini, da De Andrè a Gaber passando per il Trio Lescano. Per dare una voce in più. Per non fare finta di niente, o almeno provarci».