ROMA - Dal 22 al 27 novembre al Teatro Greco di Roma una sfida che non ha mai fine. Non una sfida tra due band ma tra due modi di vedere la musica, la vita, l’arte. Una sfida tra due mondi che, parallelamente, si sono sviluppati negli anni Sessanta. Una sfida tra due storie, quella dei Beatles, con le loro leggendarie canzoni, con la psichedelia e l’India, con Lennon & McCartney, con Liverpool e il Cavern, con il sitar di Harrison e la batteria di Ringo; e quella degli Stones, con la chitarre di Keith Richards, Brian Jones, Mick Taylo e Ron Wood, con gli inni di una generazione intera, con le droghe e il diavolo, con i “glimmer twins” e le loro canzoni imperdibili. Storie brevi ma perenni, come quella dei Beatles, storie ancora vive come quella degli Stones. Una sfida da risolvere con il vecchio, caro, applausometro.
E con due “padrini” come Gino Castaldo e Ernesto Assante. E un giudice, Max Paiella, che conosce la musica e la parola, un perfetto arbitro in grado di cantare le canzoni più belle delle due band ma anche di raccontare, con Assante e Castaldo, gli anni Sessanta, le tendenze, le mode, i segni, le abitudini, i tic di un decennio che è ancora giusto definire leggendario e che ha contribuito a fare di noi quello che siamo oggi. E poi la musica dal vivo, con la band di Mark Hanna, e la grande storia del rock tra le sei corde della sua chitarra. Uno spettacolo per grandi e piccini, uno spettacolo che racconta un pezzo di storia della cultura popolare, che è fatto di memoria e ricordi, di canzoni insuperabili (le più belle in assoluto), uno spettacolo fatto per divertire e divertirci, diverso ogni sera, elettrico e sorprendente. Uno spettacolo rock, e basta.