Erica Liverani: «Chi volevo conquistare era Cracco»

La vincitrice di Masterchef 2016 racconta la sua avventura nello show televisivo, i sacrifici e il libro "A piccoli passi" che presenta domani 19 marzo a Roma
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Erica Liverani, mamma single, fisioterapista, è lei la vincitrice dell’edizione 2016 di Masterchef. La giovane cuoca sarà domani alla Galleria Commerciale Porta di Roma per presentare e firmare le copie del suo primo libro di cucina “A piccoli passi”. Dall'anonimato alla ribalta, non è stato un periodo semplice per Erica, divisa tra la sua passione e la famiglia, soprattutto la sua bambina. Nata e cresciuta a Conventello, un piccolo paese in provincia di Ravenna, è una cuoca che si è fatta da sola, cucinando per i suoi cari e imparando moltissimo dall’esperienza televisiva. Un ruolo fondamentale per la sua crescita lo ha avuto la figlia Emma con la quale si diverte moltissimo a cucinare e dalla quale si lascia ispirare. Nel suo libro oltre 120 ricette e suggerimenti adatti a tutti, per godere e gustare pienamente i sapori e i profumi, mese per mese, stagione dopo stagione, camminando attraverso la cucina tradizionale, riletta con estro e creatività.

Come è nata la passione per la cucina?

E’ nata da quando ero bambina, a casa mia siamo una famiglia numerosa di contadini e quando gli altri lavorano deve esserci qualcuno a casa a preparare da mangiare a tutti. E l’addetta a preparare i pranzi ero io, quindi la passione è nata lì. Allo stesso modo però non si è sviluppata tanto, mi limitavo a preparare piatti semplici come la pasta al ragù.

I motivi che l’hanno spinta a partecipare al programma?

Mi hanno iscritta due amici. A me è sempre piaciuto cucinare e preparare soprattutto i dolci e a i miei amici, che non sanno nemmeno sbucciare un uovo sodo, io sembravo bravissima. E'nato tutto per gioco e invece passando un provino dopo l’altro mi sono ritrovata a Masterchef.

Cosa ha pensato appena ha saputo che l’avevano iscritta? 

Ero presente anch’io quella sera. Però era tardi, ero stanca e non so bene cosa abbiano scritto nei questionari. Questo successe di sabato e subito il lunedì successivo sono stata chiamata, non l’avrei mai immaginato visto che sono tantissime le persone che inviano la domanda, circa 18mila. Sono rimasta molto colpita.

Ora che è a casa, cosa cucina a sua figlia?

Sì ho una bambina e lei mangia di tutto. Andiamo insieme a fare la spesa, dal banco carne a quello dei formaggi fino a quello del pesce; voglio farle conoscere tutto il mondo dei sapori e degli alimenti, quindi le cucino di tutto.

Durante il programma cosa l’ha aiutata nei momenti più difficili?

Mi ha aiutata pensare a casa, alla famiglia e alla mia bambina.

Come è stata la vita sul set televisivo?

E’ stata molto intensa, ci sono stati tanti momenti di tensione, e poi avendo la responsabilità di aver lasciato mia figlia a casa ogni volta che qualcosa andava male soffrivo parecchio perché non riuscivo a dare un motivo a tutti i sacrifici che stavo facendo.

Tra i giudici chi è il suo preferito?

Quello più vicino a me è stato Antonino Cannavacciuolo, ma quello che alla fine volevo sempre conquistare era Cracco, lui che mi contraddiva sempre e mi criticava parecchio. Quando mi sono presentata al provino portai proprio il tuorlo d’uovo marinato che è una sua specialità.

Quanto è migliorata in cucina, e in tecnica, grazie a Masterchef?

Parecchio. Conoscendo i miei limiti ho comprato tanti libri e ho studiato molto.

Come definirebbe la sua cucina?

Tradizionale, ma rivisitata.

E’ appena uscito il suo libro “A piccoli passi”, che ricette e che tipo di cucina propone?

Si chiama proprio così perché è un approccio alla cucina, si parte da ricette semplicissime, elementari, come una pasta frolla, una sfoglia, una piadina, fino ad arrivare a piatti un po’ più complessi, ma sempre alla portata di tutti. Ho scritto questo libro pensando alla persona media, interessata, che si vuole approcciare alla cucina senza però scoraggiarla. Anche io sono un cuoco amatoriale e non sono abbastanza brava a ripetere ricette troppo complicate, quindi ho voluto fare un libro per tutti .

Siamo a Roma, della cucina romana c’è un piatto che le piace in particolare?

Io sono molto della mia tradizione romagnola, conosco ancora poco le cucine regionali, le sto scoprendo adesso e dovendo presentare il libro in tutta Italia personalmente sono curiosa. Ho mangiato una volta una cacio e pepe, ma da li a fare dei confronti ancora no.


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