2015, un anno importante per Ilaria Spada: quattro film e tanti bei riconoscimenti al suo lavoro. Festeggia il Natale con nelle sale Vacanze ai Caraibi, protagonista di uno degli episodi del film con Christian De Sica. Siamo certi che, al fianco di Luca Argentero, conquisterà il pubblico del cinepanettone.
Ilaria, è da qualche mese che ti troviamo in alcune delle cose più interessanti che escono al cinema in Italia. Come in Gli ultimi saranno ultimi, uno dei migliori film italiani degli ultimi tempi. Che esperienza è stata?
Massimiliano è un grandissimo talento a raccontare le emotività e il dramma. È chiaro che quando hai un grande successo con delle commedie come è accaduto a lui, i produttori tendono a chiederti la stessa cosa perché in fondo squadra che vince non si cambia. In verità, lui a teatro ha sempre fatto delle cose molto belle con un risvolto drammatico molto forte. Qui ha cercato di coniugare le due cose, come in fondo è anche un po' la vita, tragicomica, mescolando i registri perché a volte lo spettatore non può essere pronto a trovarsi in dimensioni diverse nello stesso film. Però penso che in fondo Massimiliano ci sia riuscito.
Dopo Anguillara, sei andata in vacanza ai Caraibi. Come ti sei trovata con la coppia Neri Parenti-De Sica?
Nella vita c'è sempre una logica e come si dice non fa una grinza. Da Anguillara ai Caraibi è stato un attimo. Siamo stati in un periodo, quello di settembre, che non è l'ideale per andare in vacanza in quei posti, tant'è che, poco prima del nostro arrivo, quando c'erano stati De Sica e Ghini, c'era stato un tifone. Il film è stato girato interamente a episodi e quindi non ci siamo mai trovati tutti insieme nello stesso posto. Devo confessarti che c'era un caldo incredibile, un’umidità molto pesante e quindi, nonostante il paesaggio fosse meraviglioso, un po' perché lavori e non hai tempo per altro, un po' per questo caldo, a momenti è stato anche faticoso. Una cosa che la gente sicuramente non si aspetta sapendo che abbiamo girato ai Caraibi.
Che emozioni ti ha dato essere scelta per un brand importante e per un’uscita in sala così vitale per tutto il sistema cinema italiano?
Onorata di essere stata chiamata perché comunque è un film da cui ci si aspetta molto, in cui si investe molto e mi sono sentita lusingata, soprattutto per aver ricevuto l'opportunità di ricoprire un ruolo comico, perché il mio personaggio, diversamente dalle altre volte quando la donna era aveva perlopiù una funzione immagine di donna bella, seducente, sexy e faceva da spalla all'attore comico, io ho avuto il privilegio di essere “il” ruolo comico, duettando con Luca Argentero.
Che consigli ti hanno dato?
Con me Neri Parenti è stato straordinario perché aveva una consapevolezza assoluta del registro che voleva nel suo film. In questi casi c’è sempre la paura di fare troppo o troppo poco, ma sapendo che lui ha una grande senso della misura che avremmo dovuto adottare mi sono sentita molto rassicurata e mi sono liberata. Credo siano uscite fuori delle cose molto buone, se il pubblico si divertirà almeno la metà di quanto ci siamo divertiti noi a girarlo avremo fatto centro.
Hai lavorato con nomi importanti della commedia italiana: Moccia, Genovese, Vanzina, Bruno, Parenti, Falcone e ci metto Diego Bianchi. Che differenze hai riscontrato e quali sono state le cose più importanti che hai imparato?
Quello che mi diverte è avere sempre un direttore d'orchestra. Anche se ognuno ha modalità e gusti diversi, mi piace molto poter spaziare. In Italia si tende ad affidare sempre ai soliti attori i soliti luoghi, per cui sperando di uscire da questo meccanismo, già cambiare regista, visto che ognuno ha il suo linguaggio diverso, ti da l'opportunità di cambiare. C'è un mondo di formazione diverso, una cultura diversa, ci sono i tuoi figli e quindi intervengono tantissime cose. Anche l'approccio umano tra regista e attore è diverso. Io ho avuto un bellissimo rapporto con tutti i registi con cui ho recitato, perché prima ancora di essere dei grandi registi sono innanzitutto delle brave persone e credo che questo sia fondamentale.
Che film guarderai?
Non vedo l'ora di poter andare un po' al cinema, perché gli ultimi due/tre mesi sono stati dedicati a questo progetto e non sono riuscita a vedere nemmeno un film. Io quando non vado al cinema entro in crisi di astinenza, sto malissimo. Mi sono persa un sacco di cose che spero di recuperare in DVD. Non vedo l'ora di andare al cinema come a teatro, mi sarebbe piaciuto vedere Christian De Sica e vorrei vedere Massimo Ghini. Sono molto curiosa del prossimo film di Genovesi, perché asciutto, dallo stile da pièce teatrale molto presente in Francia e in altri Paesi, ma da noi meno. Il suo prossimo film infatti si svolgerà tutto in una serata, in un unico ambiente, e penso che i dialoghi siano stati una delle cose più difficile da scrivere, perché alle volte si trovano delle belle trame, delle belle storie ma con dei dialoghi un po' banali.
Cosa farai a Natale?
Ci riuniremo tutti: i miei genitori che vivono a Tunisi, mia sorella da Latina, i parenti di Kim (Rossi Stuart, il compagno, ndi) che arrivano dalla Toscana e da fuori Roma. È un appuntamento che ci diamo tutti gli anni che per me è un po' una vacanza vera, stare a casa con le persone che amo.
Del lavoro che puoi dire?
Posso darti una risposta sicura: se non avessi fatto l’attrice, sarei voluta diventare una criminologa perché ho una forte passione per la psicologia, leggo tantissimi libri e i manuali, mi piace comprendere i meccanismi del cervello a livello scientifico, sono un'appassionata.
Segui la Roma?
Io purtroppo sono tre o quattro mesi che non la seguo. Hai capito il motivo per cui andiamo male? L'ultima volta è stato per Roma Juve. Non so cosa caspita sta succedendo, ma vorrei dire loro "Dai ragazzi ritroviamoci", come può una squadra fare una partita è bellissima e perdersi completamente?