Le Levain: successo a Best Bakery Italia

Un grande risultato per la pasticceria romana nel programma televisivo di TV8. Lo Chef Giuseppe Solfrizzi racconta di questa esperienza
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Si è da poco conclusa la prima edizione del programma televisivo Best Bakery – prodotto da Endemol Shine Italy e andato in onda su TV8 – che ha visto coinvolte 72 pasticcerie selezionate in sei città italiane (Milano, Torino, Roma, Napoli, Palermo e Catania). Da nord a sud, i professionisti dei dolci hanno gareggiato sotto l’occhio attento dei due celeberrimi giudici: lo spagnolo Paco Torreblaca e il belga Alexandre Bourdeaux. Terza tappa del programma è stata la Capitale, alcune tra le migliori pasticcerie di Roma hanno affrontato una serie di sfide che hanno decretato la vittoria della pasticceria di Trastevere guidata da Giuseppe Solfrizzi. Lo stile unico e l’originalità del pasticcere allievo di Ducasse, dimostrati nel corso di tutto il programma, hanno affascinato e conquistato i due giudici internazionali.

Primo nella tappa romana e secondo a livello nazionale. Un bel risultato. Cosa conserverai di questa esperienza televisiva?
«Mi rimangono un sacco di belle cose e tante emozioni forti. È stato unico lo spirito di collaborazione e il sacrificio, sia dei pasticceri e sia degli operatori alle riprese, come anche la passione che guida le persone a fare cose grandi. Resta un po’ di amarezza per la sconfitta finale ma, rivedendo le puntate, viene fuori una bella immagine di Le Levain, quindi non si può parlare propriamente di sconfitta. Ho imparato molte cose grazie allo scambio di conoscenze con le altre pasticcerie e con i giudici».

Coma mai hai deciso di partecipare a un programma televisivo?
«Sono stato contattato dalla Endemol Shine per questo nuovo programma ed era da un po’ che cercavo qualcosa per dare maggior rilievo alla mia figura di professionista e al mio locale. Questa opportunità è arrivata al momento giusto e l’ho presa al volo!»

Nel corso di Best Bakery hai dovuto sostenere tante prove. Quale dolce ti ha dato maggiore soddisfazione?
«Posso sicuramente dire il Bamboo, un biscuit con cremoso al tè matcha, che è riuscito molto bene sia come estetica sia come gusto. E poi anche la struttura in cioccolato è stata una bella soddisfazione e una realizzazione originale».

Cosa consigli ai giovani pasticceri che vogliono intraprendere il tuo percorso?
«Ai giovani pasticceri dico di non farsi impressionare dai messaggi pessimistici che ormai dominano la cultura odierna. Se si crede in qualcosa e ce la si mette tutta, i sogni si realizzano. Le cose fatte bene e onestamente hanno successo. Se non ci credete venite a vedere Le Levain».

Qual è il tuo dolce preferito?
«La Saint Honoré che racchiude in sé la semplicità del gusto, la complessità e la ricchezza della tecnica. In generale, mi piacciono i dolci che prevedono la cottura in forno. Una menzione speciale va ai grandi lievitati come colomba e panettone, poi c’è il babà, la millefoglie e così via».

Per il futuro cosa hai in serbo?
«Ho intenzione di espandere il mondo Le Levain sia a Roma che fuori, so che è un progetto ambizioso ma non cosi impossibile da realizzare. Spero a breve di stupire con qualcos’altro!».


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